ANNO 15 n° 364
Marciapiede impraticabile, in carrozzina sulla Teverina tra curve e traffico
Una donna è costretta a procedere sulla carreggiata in uno dei tratti più pericolosi della zona, nei pressi della rotonda di Santa Barbara
30/12/2025 - 03:04

VITERBO – Obbligata a percorre quel tratto di strada fuori dal marciapiede, nonostante il pericolo evidente. È una signora in carrozzina, conosciuta da molti residenti della zona, che spesso viene vista lungo strada Teverina, nei pressi della rotatoria di Santa Barbara, costretta a muoversi direttamente sulla carreggiata perché il marciapiede risulta di fatto inutilizzabile.

Il punto critico è un tratto particolarmente insidioso, soprattutto in curva, dove la visibilità per gli automobilisti è ridotta e il traffico scorre a velocità sostenuta. Qui il marciapiede, che dovrebbe garantire un passaggio sicuro ai pedoni, è invaso da erba alta, sterpaglie e rovi, rendendo impossibile il transito di una carrozzina e persino difficoltoso quello a piedi.

La conseguenza è che la donna, per proseguire il suo percorso, è costretta a proseguire sull’asfalto, condividendo la strada con auto e mezzi pesanti. Una situazione che la espone a un rischio costante e che viene notata con crescente preoccupazione da chi frequenta quotidianamente la zona.

Non si tratta di un episodio isolato o occasionale: la presenza della signora su quel tratto di strada è frequente, segno di una necessità che si scontra con l’assenza di condizioni minime di sicurezza e accessibilità. Il problema, segnalano alcuni cittadini, va avanti da tempo senza che siano stati effettuati interventi risolutivi.

Il caso riaccende l’attenzione sul tema della manutenzione urbana e dell’accessibilità degli spazi pubblici, soprattutto per le persone con disabilità. Un marciapiede impraticabile non è solo un disagio, ma può trasformarsi in un pericolo concreto, come dimostra quanto accade lungo la Teverina.

I residenti chiedono un intervento rapido di sfalcio e messa in sicurezza, prima che si verifichi un incidente. Perché quel tratto di strada, già critico per la sua conformazione, non può diventare una trappola quotidiana per chi non ha alternative se non quella di affrontarlo in carrozzina.






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