ANNO 15 n° 170
Macchina di S.Rosa: non un cantiere senza fine ma un'opera estetica
Raffaele Ascenzi fa chiarezza sul progetto
Fabio
19/06/2025 - 07:01
di Fabio Tornatore

di Fabio Tornatore

Viterbesi divisi sul rinnovo della tradizione legata a Santa Rosa. L'anticipo dei lavori e l'esposizione della
Macchina per oltre un mese prima del trasporto suscita numerose questioni, ora rimbalzate nel pubblico
dibattito.
Sul tema torna dunque l'architetto che ha progettato Dies Natalis, Raffaele Ascenzi, che puntualizza
alcune questioni intorno al suo progetto di un cantiere prolungato, nodi evidentemente non
completamente sciolti durante la conferenza stampa di lunedì scorso: 'quello che auspico' spiega
l'architetto 'non é un cantiere senza fine, ma una struttura dal valore estetico che possa ospitare la
Macchina di Santa Rosa senza modificare lo Sky Line della città. Non un'impalcatura ma un'opera di
valore, progettata con cura, che possa poi essere mantenuta almeno per i mesi estivi'.
Sulle polemiche riguardo al rinnovo della tradizione, d'altronde, il presidente dei Facchini Massimo
Mecarini, aveva già messo le mani avanti in conferenza stampa, spiegando che la tradizione
naturalmente si rinnova: 'se non avesse avuto un'evoluzione nel tempo oggi avremmo ancora un
baldacchino invece della Machina di oggi alta oltre 30 metri'di Fabio Tornatore

VITERBO - Viterbesi divisi sul rinnovo della tradizione legata a Santa Rosa. L'anticipo dei lavori e l'esposizione della Macchina per oltre un mese prima del trasporto suscita numerose questioni, ora rimbalzate nel pubblico dibattito.

Sul tema torna dunque l'architetto che ha progettato Dies Natalis, Raffaele Ascenzi, che puntualizza alcune questioni intorno al suo progetto di un cantiere prolungato, nodi evidentemente non completamente sciolti durante la conferenza stampa di lunedì scorso: 'quello che auspico' spiega l'architetto 'non é un cantiere senza fine, ma una struttura dal valore estetico che possa ospitare la Macchina di Santa Rosa senza modificare lo Skyline della città. Non un'impalcatura ma un'opera di valore, progettata con cura, che possa poi essere mantenuta almeno per i mesi estivi'.

Sulle polemiche riguardo al rinnovo della tradizione, d'altronde, il presidente dei Facchini Massimo Mecarini, aveva già messo le mani avanti in conferenza stampa, spiegando che la tradizione naturalmente si rinnova: 'se non avesse avuto un'evoluzione nel tempo oggi avremmo ancora un baldacchino invece della Machina di oggi alta oltre 30 metri'.






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