ANNO 15 n° 281
Lazio, Unindustria lancia la sfida: “Piano industriale per crescere e attrarre investimenti”
Roma ospita l’assemblea generale con oltre 1200 partecipanti tra imprese, istituzioni e ministri
07/10/2025 - 22:43

(Roma – L’assemblea generale di Unindustria 2025 – Domenico Merlani e Andrea Belli)

VITERBO - Si è svolta oggi al Palazzo dei Congressi di Roma l’Assemblea generale di Unindustria, l’Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma e del Lazio, presieduta da Giuseppe Biazzo. Alla platea di oltre 1200 tra imprenditori, manager e rappresentanti delle istituzioni hanno preso parte il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha concluso i lavori.

Tra gli ospiti anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, protagonisti di un talk moderato dalla giornalista Rai Tg1 Laura Chimenti.

(Roma – L’assemblea generale di Unindustria 2025 – Il presidente Giuseppe Biazzo)

Al centro dei dibattiti la competitività dei territori, lo sviluppo regionale e la strategia industriale europea, con focus su innovazione, semplificazione burocratica, lavoro e produttività. “Il Lazio deve rafforzare la sua identità industriale, attrarre investimenti internazionali e ridurre gli ostacoli che frenano le imprese”, ha sottolineato Biazzo, illustrando un piano basato su obiettivi concreti e misurabili.

Il presidente ha evidenziato la necessità di riequilibrare il peso tra manifattura e servizi avanzati: “Aziende più grandi producono più valore, pagano stipendi più alti e investono in innovazione. Le nostre proposte, definite ‘attivatori’, sono leve trasversali per tutti i settori. Insieme a istituzioni e parti sociali, possiamo fare del Lazio una delle migliori regioni industriali d’Europa”.

Ampio spazio anche alla Tuscia, definita “culla del Made in” da Biazzo. Tra le priorità: ridurre il costo dell’energia, approvare finalmente la Zona Logistica Semplificata (ZLS) e potenziare il ruolo del Consorzio industriale, includendo aree strategiche come Civitavecchia, Santa Palomba, la Tiburtina e i poli del Viterbese.

Infine, il tema delle infrastrutture: la Frosinone-Latina, la Orte-Civitavecchia, la Salaria, la Cassia, la Roma-Latina, la Cisterna-Valmontone e la Sora-Cassino-Gaeta, insieme alla Tav nel basso Lazio, devono essere integrate in un unico masterplan per ridisegnare la geografia economica e sociale della regione.

 

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