ANNO 15 n° 278
Lago di Vico, nuova udienza sul caso paratoie: ascoltati i primi tre testimoni
Ripreso nei giorni scorsi il procedimento, Cesetti: 'Questa č una battaglia di tutti'
Alessandra
05/10/2025 - 00:41
di Alessandra Sorge

 

CASTEL SANT'ELIA - Prosegue il procedimento penale sulle presunte manovre irregolari delle paratoie dell’emissario del lago di Vico, indicate come possibile causa dell’abbassamento anomalo del livello delle acque e della conseguente secca del Rio Vicano, il fosso che attraversa il territorio di Castel Sant’Elia.

Lo scorso 25 settembre, presso il Tribunale di Viterbo, si è tenuta una nuova udienza del processo, durante la quale sono stati ascoltati i primi tre testimoni del Pubblico Ministero. Al centro del procedimento vi è l’ipotesi che, attraverso manovre non autorizzate su chiuse e paratoie, sia stato alterato il naturale deflusso delle acque del lago, con conseguenze ambientali rilevanti.

A schierarsi con decisione in difesa dell’integrità del fosso Rio Vicano è stato proprio il Comune di Castel Sant’Elia, unico ente locale costituitosi parte civile nel procedimento. A rappresentare l’amministrazione comunale in aula erano presenti il sindaco Vincenzo Girolami e il consigliere Simone Cesetti, da tempo impegnati nel monitoraggio della situazione e nella tutela dell’equilibrio idrogeologico del territorio.

Il processo, avviato a seguito del rinvio a giudizio per i reati previsti dagli articoli 81, 110 e 632 del codice penale – ovvero concorso in reato continuato e deviazione arbitraria di acque – dovrà ora entrare nel vivo con l’audizione dei testimoni residui della Procura e della parte civile.

Sotto la lente della magistratura finiranno documenti tecnici, registrazioni dei livelli idrometrici, protocolli di accesso e gestione delle opere idrauliche. L’obiettivo è verificare se gli imputati abbiano effettivamente alterato il deflusso delle acque del lago senza le necessarie autorizzazioni, perseguendo finalità personali e danneggiando il delicato equilibrio del sistema fluviale collegato al Lago di Vico.

'La nostra - ha spiegato il consigliere Cesetti - è una scelta di responsabilità verso il territorio: ambiente e legalità camminano insieme. Chiediamo trasparenza, tracciabilità delle manovre e pieno rispetto delle competenze pubbliche nella gestione delle paratoie. Il Rio Vicano è un bene comune e va tutelato con i fatti. Restano centrali i riflessi sulla sicurezza idraulica e sugli ecosistemi della Riserva naturale del Lago di Vico, così come le ricadute per le comunità a valle lungo il Rio Vicano'.






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