ANNO 15 n° 134
'La léngua vitorbese', il nuovo libro di Antonello Ricci, su dialetto e poesia dialettale
Venerdì 16 maggio alle 18 al Tusciae Caffè in via S. Carluccio
14/05/2025 - 16:59

VITERBO - Appuntamento venerdì 16 maggio a Viterbo ore 18 al 'Tusciae Caffè' di Alberto Biagetti in via San Carluccio 7 (angolo piazza) per la presentazione del nuovo libro di Antonello Ricci 'La léngua vitorbese'. 

Squadra che vince non si cambia. Dopo '#Albadelmetodo' (2023) e 'Dylaniana' (2024) ecco 'La léngua vitorbese'. Ancora un libro targato Effigi Edizioni di Mario Papalini (Arcidosso). Ancora una copertina che 'spacca': fantasticata dalla perizia grafica della generosissima Silvia Cruciani su visionario disegno di Lorenzo Ricci (ispirato a due noti motti popolari locali). Ancora una densa prefazione a firma dell'amico di sempre: Marco D'Aureli, antropologo e direttore del museo del Brigantaggio di Cellere. Suo, tra l'altro, il compito di intervistare l'autore per la presentazione. 'La léngua vitorbese', andrà ricordato, è dedicato alla cara memoria del valente poeta dialettale viterbese, nonché amico fraterno di Ricci, Ostelvio Celestini.

Si può parlare di 'dialetto e poesia dialettale' viterbese, di una tradizione minore e periferica, appartata, di poeti come Ezio Urbani o Emilio Maggini, attraverso le voci di Croce e Gramsci, Pasolini e Zanzotto, Benjamin e Belli? Sintomaticamente, il sottotitolo della nuova eccentrica operina di Ricci (terzo momento di una singolare autobiografia 'trasversale' del suo apprendistato artistico e intellettuale) recita: 'Un epicedio al sugo di rigaje'. Con il pensiero a Magritte e alla sua nota pipa, il non-saggio di Ricci si colloca a un peculiare crocevia tra letteratura e poetica, etnografia e folklore, storia della lingua e dialettologia. Ultimo ma non ultimo, 'La léngua vitorbese' vuol essere soprattutto un sentito omaggio alle poete e ai poeti, api umili e preziose, che ancora oggi militano nella storica, tenace-tenera, benemerita associazione culturale 'Tuscia dialettale' capitanata da Franco Giuliani. 

Ingresso libero. Vista la limitata capienza di posti si consiglia la puntualità. L'autore sarà presente in sala per accogliere il pubblico già a partire dalle ore 17.






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