CAPRAROLA - In vista della marcia no scorie del prossimo 11 maggio a Corchiano si stanno intensificando in questi giorni in quasi tutti i comuni della provincia di Viterbo gli appuntamenti informativi con la popolazione. Sono incontri dove esperti e studiosi, professori, ingegneri e geologi, rendono note al pubblico quali potrebbero essere le conseguenze di una possibile costruzione del deposito unico di scorie nucleari, prospettato da Sogin su 21 siti potenzialmente idonei nella Tuscia, tra i Comuni di Corchiano, Gallese, Montalto, Canino, Gradoli, Tuscania, Vasanello, Vignanello e altri
L'Asta, l'associazione spontanea di tutela agricola, con il suo presidente Fernando Monfeli, è stata tra le associazioni agricole più battagliere. In più occasioni, infatti, si è fatta portavoce di un malcontento generale sgorgato dal popolo agricolo che vede nel progetto un vero e proprio colpo di grazia al settore. Parliamo, come ormai noto, di un deposito che, nei piani del ministero, servirà a raccogliere 95mila metri cubi di scorie tra bassa, media e alta attività. Insomma una spada di Damocle che pende sulla nostra provincia, e che tutti stanno cercando di scongiurare alzando i toni della protesta.
L'appuntamento si terrà alle ex Scuderie di palazzo Farnese, martedì 29 aprile, a partire dalle 17.30 con il patrocinio del comune di Caprarola e con il sostegno di numerose associazioni.
'Abbiamo scelto di trattare questo tema - ha spiegato Monfeli - perché la situazione ambientale in cui versa il nostro territorio sta diventando insostenibile. Per dare un esempio di ciò che sta per accadere basta pensare che 21 delle 51 aree selezionate per realizzare questo impianto sono nella provincia di Viterbo. La nostra associazione ha partecipato attivamente nel segnalare le errate valutazioni del territorio e difetti grossolani delle procedure sia nella consultazione pubblica seguita alla pubblicazione della carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito di scorie e sia nei vari ricorsi al TAR'.
'Insieme agli altri sostenitori dell’evento - sottolinea Monfeli - abbiamo già evidenziato questi difetti in vari documenti ma adesso è giunto il momento di coinvolgere ed informare la popolazione su cosa potrebbe accadere al nostro Territorio qualora questo progetto venga realizzato. L’incontro è aperto a tutti ma in particolar modo è rivolto ai nostri colleghi agricoltori, i quali saranno inevitabilmente tra le prime vittime di questo indesiderato progetto'.
'I nostri relatori - conclude - che con molta generosità si sono resi disponibili, analizzeranno ed esporranno quale tipo di svalutazione subiranno le nostre aziende, quali saranno i rischi per la salute, quali misere prospettive avranno le nostre attività e i nostri immobili e quali e quanti rischi saremo costretti a subire nel tempo. Verranno anche trattate le possibili soluzioni utili ad arginare questa indesiderata trasformazione del territorio e sarà aperto un dibattito con chiunque vorrà porre domande, pertanto, invito tutti quelli che hanno a cuore questa magnifica parte di Italia a partecipare'.