di Max Vismara

BASSANO ROMANO - Il legame indissolubile che univa Fabrizio Frizzi a Bassano Romano, da ieri pomeriggio e divenuto ancora più forte ed eterno, grazie alla decisione presa all’unanimità dal consiglio comunale di intitolare il centro culturale Casa delle culture e dei popoli al noto showman scomparso quattro anni fa.

Ieri pomeriggio alla presenza dei familiari di Frizzi l’inaugurazione della targa apposta nel centro culturale di via Dei Cerqueti in memoria di uno dei figli prediletti di Bassano.

Durante la cerimonia il sindaco di Bassano Emanuele Maggi ha consegnato ai familiari del conduttore televisivo la cittadinanza onoraria postuma e le chiavi della città.

''Siamo qui solo dopo pochi giorni dalla decisone presa all’unanimità di dedicare questo centro al nostro caro amico Fabrizio - ha detto nel suo discorso il sindaco - Bassano Romano parla di tutte le stagioni della vita di Fabrizio. Una vita che ha dedicato anche agli altri, infatti non tutti sanno che si dedicava costantemente ad aiutare alcune famiglie in difficoltà. E questa sua bontà è comprovata anche dalle numerose testimonianze d’affetto che sono arrivate da tutte le parti d’Italia il giorno della sua scomparsa. Io stesso ricordo la commovente lettera di una signora siciliana di 89 anni che diceva: ''io ho un grande vuoto, sono vedova e i miei figli sono lontani, sono sola ma la sera quando vedevo Fabrizio in televisione mi sentivo meno sola''. Questa - ha proseguito Maggi - è la prova che la semplicità, la bontà e la capacità di ascoltare che erano proprie di Fabrizio hanno lasciato un segno indelebile in tantissima gente.

Per noi era anche uno di casa, molti infatti lo ricordano girare in bicicletta per le strade di Bassano, ed è per questo suo profondo legame con il nostro paese che Fabrizio è stato, è e sarà sempre un bassanese''.

Poi dopo la consegna della cittadinanza e delle chiavi della città ai familiari di Frizzi, suo fratello Fabio ha preso la parola.

''L’amore tra la famiglia Frizzi e Bassano è iniziato nella seconda metà degli anni sessanta, grazie a mio padre Fulvio e a mia madre - ha raccontato Fabio Frizzi – per mio padre all’epoca passare il fine settimana qui era tassativo e Fabrizio è cresciuto qua, girava tutto il giorno con la sua bicicletta in queste strade. Quando abbiamo saputo della decisione di dargli la cittadinanza io e la mia famiglia ci siamo detti che sicuramente lui ne sarebbe stato felice''.