ANNO 15 n° 246
L’inno dei Facchini di Santa Rosa
Durante il trasporto della Macchina viene cantato in coro accompagnato dalla banda musicale di Vejano
01/09/2025 - 13:15

VITERBO - Le strofe evocano l’emozione e la bellezza della notte del 3 settembre, quando la Macchina innalza la statua della santa nel cielo di Viterbo, e la città la osserva con stupore e devozione.

Questo inno non è solo una melodia, ma un elemento identitario che unisce in cuore e spirito i facchini e l’intera comunità viterbese. Ad accompagnare il coro è la banda musicale di Vejano.  

 

“La fede della Santa

racchiude una città.

La gente che ci crede

la viene qui a guardar.

E insieme a tanti altri

l'applaude e canterà…


Tutti quanti stasera vedrete

una festa di tanta importanza

ogni anno, una sera a settembre, una Rosa si porta a girar.

Nella notte nel Cielo s’innalza

e la gente la guarda stupita.

Sembra proprio volare sui tetti lassù

fra le stelle e gli angeli blu.

Cento uomin le fanno la corte,

la più bella di tutta la festa

trenta metri d’altezza e lei in testa

accarezza con le ali la città.


Poi si gira più volte alla folla

che con lacrime agli occhi la chiama,

sembra proprio volare sui tetti lassù,

fra le stelle e gli angeli blu.

La fede nella Santa

racchiude una città,

la gente che ci crede

la viene qui a guardar

e insieme a tanti altri

l’applaude e canterà.

Dopo giri e fermate di corsa,

lei arriva alla Sua Santa casa

proprio lì sui gradini si posa

e saluta la folla da lassù.

Tutti quanti la voglion guardare

per poter poi un giorno affermare

che la Rosa che brilla nel Cielo lassù

ti protegge con gli angeli blu”.






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