ANNO 15 n° 203
Italo Bocchino a Ombre Festival “La destra oggi parla al popolo. La Meloni ha imparato dagli errori altrui”
Dal familismo al caso Open Arms, passando per Meloni, Schlein e i diritti civili: l’ex politico presenta il suo saggio sull’identità della destra italiana
Andrea
22/07/2025 - 09:35
di Andrea Farronato

VITERBO - Giornalista, ex parlamentare, fondatore di Futuro e Libertà con Gianfranco Fini e oggi voce del quotidiano Secolo d’Italia. Italo Bocchino è una figura che ha attraversato per intero la storia recente della destra italiana, dal post-MSI al governo Meloni. E proprio per raccontare questa evoluzione è salito sul palco della terza serata di Ombre Festival, a Viterbo, per presentare il suo ultimo libro 'Perché l’Italia è di destra', uscito nove mesi fa ma ancora attuale dopo i recenti fatti di Milano e Napoli.

Moderato da Marco Baronti, con la presenza del consigliere regionale Daniele Sabatini, l’incontro ha toccato temi centrali del panorama politico nazionale. Interpellato sul caso Open Arms e sull’intervento del sindaco di Milano Giuseppe Sala, Bocchino ha criticato apertamente quest’ultimo, definendo il suo gesto 'non giustificabile' e invitando alle dimissioni. Di parere opposto il giudizio sull’ex ministro Salvini “Serve coerenza per fare politica”, giustificando la posizione dell’attuale leader leghista.

Ampio spazio è stato dedicato al governo Meloni. Bocchino ne ha elogiato la solidità, osservando come sia tra i pochi esecutivi (solo 4 nella storia europea) a metà mandato ad avere più consenso rispetto all’inizio. “La Meloni ha imparato dagli errori del passato – ha detto – e si è affidata a figure competenti, come il ministro Nordio per la riforma della giustizia”.

Non sono mancate riflessioni sul cosiddetto “familismo” e sul concetto di classe dirigente “La sinistra oggi attacca su questo tema, ma dimentica casi emblematici come quello dei Kennedy. In politica è normale circondarsi di persone di fiducia, ma allo stesso tempo qualificate”.

Sull’opposizione, Bocchino ha espresso perplessità “Schlein e Conte sono due leader per caso. Oggi l’unico blocco solido è quello del centrodestra”. A proposito di diritti civili, si è detto favorevole allo Ius culturae ma critico verso alcune battaglie LGBT Massimo dei diritti, certo, ma non può l’1,6% della popolazione dettare il modello culturale del Paese, venendomi a dire come fare l’amore con mia moglie”.

Infine, sullo scenario internazionale, ha criticato i dazi di Trump e l’azione di Netanyahu a Gaza “Per quanto riguarda i dazi, non c’è da preoccuparsi, perché alla fine saranno loro a risentirne; alla qualità dei prodotti italiani è difficile dire di no”.






Facebook Twitter Rss