ANNO 14 n° 130
''In 10 anni Viterbo rischia di perdere oltre 15mila potenziali lavoratori''
Il segretario della Cisl Lazio commenta le previsioni elaborate dalla Cgia di Mestre
28/04/2024 - 06:52

VITERBO - Nei prossimi 10 anni Viterbo perderà oltre 15mila persone in età lavorativa. E' quanto emerge dai dati elaborati nei giorni scorsi dalla Cgia di Mestre relativi al periodo 1° gennaio 2024-1° gennaio 2034. 

Tuttavia la Tuscia non è neanche la maglia nera del Lazio. Questa spetta invece a Frosinone con un saldo negativo di -30.624 unità (-10,46%), segue Rieti -9.066 (-9,68%) quindi Viterbo con -15.462 (-7,98%), e Latina -21.933 (-5,99%).

Roma ha le perdite maggiori in numero assoluto ma la percentuale più bassa: -170.663 lavoratori (-6,26%). Il Lazio nel complesso perderà 247.748 persone in età lavorativa che significa il 6,75% in meno.

''Una situazione drammatica, legata all’inverno demografico che attanaglia il Paese e, quindi, anche la nostra regione - dice Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio - La situazione non può che preoccuparci, perché la crisi potenziale investirà ogni tipo di comparto in un contesto che vede anni complicati per l’instabilità politica, la transizione energetica e digitale. Già oggi le nostre imprese faticano ad inserire nel mondo del lavoro i giovani e neppure il ricorso agli stranieri potrà risolvere la situazione. Una società con meno giovani e con più anziani, però, significa inevitabilmente sia un rallentamento del Pil che forti ripercussioni sulla spesa previdenziale, sanitaria e assistenziale. A tutto questo dobbiamo prepararci per cercare di invertire il trend''.

Il segretario generale Cisl Lazio sottolinea che ''la regione è disomogenea anche su altri fattori economici. Recentemente - dice - uno studio di Unioncamere Infocamere ha rilevato che nel primo trimestre 2024 nel Lazio c’è stato un saldo positivo di 993 imprese attive (tra nuove nate e cessazioni): +0,17%. Ma ancora una volta il dato è disomogeneo nei territori. A Roma +1.287 imprese. Latina: +44. Ma poi: -76 a Rieti, -97 a Viterbo, -165 a Frosinone. La solita regione a due velocità che, come Cisl, lamentiamo da anni. Allo stesso tempo, sempre Unioncamere dice che, nei prossimi 5 anni, il Lazio avrà bisogno di 356.500 lavoratori: un dato che colloca la nostra regione subito dopo la Lombardia, e che esprime una vivacità imprenditoriale che ci fa ben sperare''.

''Insomma - conclude Coppotelli - i prossimi anni saranno cruciali e richiederanno molto impegno e una visione di lungo termine per sostenere la crescita e, al contempo, contrastare l’inverno demografico che rischia di far saltare il benessere e le tutele sociali dei più fragili e anziani''.






Facebook Twitter Rss