ANNO 15 n° 142
Il tribunale dà ragione ai docenti contro il recupero delle ore tagliate a scuola
Il collegio docenti ha l’ultima parola sull’orario di lezione: il giudice sconfessa il dirigente scolastico e il Consiglio d’Istituto
Serena
22/05/2025 - 03:21
di Serena D'Ascanio

VITERBO - Con una sentenza emessa lo scorso 14 maggio 2025, il Tribunale di Viterbo ha accolto integralmente il ricorso presentato dall’avvocato Gianluca Magnani, per conto dei docenti e della FLC CGIL di Civitavecchia-Roma Nord-Viterbo, contro un istituto scolastico della provincia e il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). Il caso riguarda l’illegittimità della richiesta, imposta dal dirigente scolastico, di recuperare le frazioni orarie ridotte a seguito di una delibera del Consiglio d’Istituto. 

La vicenda ha avuto origine durante l’anno scolastico 2022/2023, quando il Collegio Docenti aveva deliberato il mantenimento dell’orario standard di 60 minuti per le lezioni, non ravvisando motivi validi per modificarlo. Tuttavia, il 28 giugno 2022, il Consiglio d’Istituto aveva deliberato che ogni ora di lezione del mercoledì fosse ridotta a 50 minuti per esigenze logistiche legate all’entrata e all’uscita degli studenti, specificando che la riduzione dovesse essere recuperata sia dagli studenti che dal personale docente.

Nonostante la contrarietà espressa dal Collegio Docenti, il dirigente scolastico aveva applicato la delibera in modo unilaterale, imponendo i recuperi ai docenti. I professori, supportati dalle organizzazioni sindacali, hanno evidenziato l’infondatezza di tale imposizione, richiamando norme legislative e contrattuali che escludono l’obbligo di recuperare frazioni orarie non riconosciute dal Collegio.

A seguito del rifiuto del dirigente di modificare la sua posizione, un gruppo di docenti ha deciso di ricorrere in giudizio.

Il Tribunale ha accolto il ricorso, dichiarando **“l’illegittimità della delibera del Consiglio di Istituto del 28 giugno 2022 e della condotta posta in essere






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