ORTE - La sindaca Frontini, il consigliere regionale Panunzi (Pd), il presidente della Provincia, Romoli, il sindaco di Orte, Primieri, e l'assessore Walter Liberti ieri hanno viaggiato con i pendolari. Accogliendo l'invito del Comitato, si sono presentati alla stazione Tiburtina e hanno fatto il viaggio di ritorno con loro.
Il primo treno, quello preso dall'assessore Liberti, delle16:11 è partito con 10 minuti di ritardo ed ''era molto affollato - dice il Comitato - tanto che lo stesso assessore è stato costretto a rimanere in piedi per tutta la durata del viaggio da Orte a Roma Tiburtina che è stata di circa 35 minuti avendo percorso la linea direttissima (fortunatamente)''.
Panunzi, Frontini e Romoli sono saliti invece su quello delle delle 17.30 per Firenze S.M.N., ''arrivato già con 5 minuti di ritardo (che sono diventati 10 alla partenza) e stracolmo di persone, in piedi anche nello spazio tra 2 carrozze. La nota positiva è che treno ha percorso la linea direttissima mantenendo 'solo' il ritardo di 10 minuti''.
''Il treno delle 17:30, diretto a Orte e teoricamente il più veloce – 30 minuti di percorrenza sulla Direttissima – è diventato inutilizzabile: carrozze stracolme, aria condizionata assente, condizioni da carro bestiame - ha detto il consigliere regionale Panunzi - Salire è praticamente impossibile''.
Panunzi ha osservato che: ''chi resta a terra è costretto ad aspettare il treno successivo delle 17:36 – oggi partito alle 17:45 – che percorre però la linea lenta. Un treno che la Regione Lazio paga come 'regionale veloce', ma che impiega un'ora per arrivare a Orte. E da lì, per chi è diretto a Viterbo, inizia un'altra odissea: la coincidenza con gli autobus sostitutivi, con ulteriori ritardi e disagi.
Una tratta che dovrebbe unire due città vicine si è trasformata in un viaggio a ostacoli, lungo ore - ha proseguito il vice presidente del consiglio regionale - E rischia di andare anche peggio se verrà confermata l'esclusione dei treni regionali dalla Direttissima a partire dal 1° gennaio 2026 – o, peggio, già da dicembre 2025''.
Panunzi ha sollecitato la Regione per ''chiedere all'Autorità di Regolazione dei Trasporti una proroga di almeno un anno all'entrata in vigore della delibera che limita l'accesso alla Direttissima ai soli treni in grado di viaggiare oltre i 200 km/h. Questo tempo è necessario per consentire la consegna e la messa in servizio dei quattro nuovi convogli già acquistati dalla Regione, progettati proprio per viaggiare su quella tratta.
Senza questa proroga, si rischia di penalizzare ulteriormente un territorio che ha già subito abbastanza''.