ANNO 15 n° 138
Il prefetto di Viterbo incontra gli agricoltori
Chiuso il sit-in di Orte il Conca chiede lo stato di crisi e getta le basi per una legge di iniziativa popolare
Alessandra
06/02/2025 - 05:41
di Alessandra Sorge

Tonino Monfeli

VITERBO - Proteste degli agricoltori, questa mattina il prefetto di Viterbo Gennaro Capo riceverà una delegazione di imprenditori agricoli, gli stessi che nei giorni scorsi, su iniziativa del Conca (Comitato nazionale di coordinamento e di azione per l'evoluzione agricola) con Tonino Monfeli, avevano tentato di riaccendere la protesta al casello di Orte. Protesta che, nonostante i buoni propositi, non aveva tuttavia sortito gli effetti desiderati in termini di adesione: troppo pochi e senza l'appoggio fattivo dei sindacati (i quali ne hanno si sposato le motivazioni, senza tuttavia avallare lo sciopero), i manifestanti già all'indomani del primo giorno di proteste avevano optato per un cambio di strategia con la richiesta di un incontro in prefettura,  la formalizzazione dello 'stato di crisi' del settore e una legge di una iniziativa popolare. Questa mattina saranno ricevuti nel palazzo della prefettura per esporre le motivazioni che negli ultimi anni hanno alimentato il malcontento generale.

'E' ormai noto a tutti - ha commentato Tonino Monfeli, presidente nazionale Conca - che la crisi economica ed etica sta compromettendo irrimediabilmente il settore agricolo, e la speculazione finanziaria è ormai al centro di una serie di congiunture demolitive che rendono pressoché impossibile la sua prosecuzione. Il nostro settore vive uno stato di crisi generale, manca il ricambio generazionale e chi ha un'attività avviata fa fatica a far quadrare i conti. Negli ultimi 20 anni c'è stata un'escalation di serrate'.

'Mancano i sostegni economici, ormai dirottati esclusivamente a favore dell'agroindustria che codifica e standardizza i processi produttivi su vasta scala, annientano i ritmi naturali delle produzioni agricole, sino a brevettare il sistema alimentare e la stessa materia vivente a discapito del 'piccolo' agricoltore che ne subisce le conseguenze. Per non parlare - rimarca - delle nuove politiche energetiche che, in nome di una transizione indispensabile, sottraggono terreno agricolo espropriandolo ai legittimi proprietari'.

Rispetto alla mancata adesione degli agricoltori alla protesta di Orte, Monfeli va dritto al punto: 'Purtroppo oggi regna un clima di sfiducia generale tra noi agricoltori. Il boccone amaro è arrivato un anno fa quando la politica è riuscita a rompere gli schemi che si erano creati ad Orte etichettando la nostra protesta in una frazione politica contraria al governo attuale. Io dichiaro e ribadisco che la politica in Italia ha fallito. Voglio ricordare che quasi 40 mila aziende agricole a conduzione familiare hanno chiuso nel solo 2024 mentre un governo cieco e sordo cerca di dipingere una situazione idilliaca. L'agroindustria va a gonfie vele con i prodotti agricoli importati e illecitamente spacciati per prodotti italiani. I cittadini devono sapere il vero e noi lo stiamo dicendo a tutti. Lo faremo attraverso una legge di iniziativa popolare che faremo firmare ai consumatori'.






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