VITERBO - La vicenda della gestione dell’appalto rifiuti a Viterbo finisce sotto giudizio. Il comune di Viterbo con una delibera di giunta ha autorizzato la costituzione in giudizio davanti al Tar del Lazio per respingere il ricorso presentato degli attuali gestori del servizio tramite Viterbo Ambiente, Gesenu e Cosp Tecno Service.
La questione pone al centro del dibattito la controversa posizione della società Sea Servizi Ecologici Ambientali. Inizialmente vincitrice della gara d’appalto, viene esclusa per delle irregolarità fiscali notificate dall’Agenzia delle Entrate a fine 2024, per poi essere riammessa dalla stessa Agenzia nel maggio 2025, con un nuovo documento questa volta favorevole, che ha ribaltato il precedente giudizio.
Questa nuova svolta ha innescato una serie di atti e provvedimenti che hanno portato alla ratifica da parte di Gesenu e Cosp Tecno Service, che nel frattempo avevano assunto la gestione in regime di proroga, di un ricorso che è stato notificato l’8 luglio e ricevuto dall’amministrazione il giorno successivo. L’impugnazione è volta ad annullare gli atti con i quali l’amministrazione aveva concesso il legittimo reintegro di Sea, includendo inoltre le comunicazioni tra Agenzia delle Entrate e Comune di Viterbo.
Con la delibera n. 248 del 25 luglio 2025, la giunta ha ritenuto doveroso sostenere l’operato dell’amministrazione, approvando la costituzione in giudizio ed affidando la difesa legale allo studio Aor di Roma, per un compenso di oltre 13mila euro. La decisione, proposta dall’assessora Elena Angiani, è stata motivata dalla necessità di tutelare l’operato dell’ente e garantire l’interesse pubblico.
Si tratta del secondo ricorso relativo alla gara: il primo infatti, ancora in sospeso, era stato presentato da Sea stessa per via dell’iniziale esclusione. Nel frattempo, la proroga concessa a Viterbo Ambiente per assicurare la continuità del servizio è scaduta il 31 luglio, ma si presume che ne sia stata già disposta un’ulteriore in attesa della decisione del TAR. La vicenda, che resta quindi aperta con il futuro della gestione rifiuti ancora da definire, rimane avvolta da un’aura di sospetti.