ANNO 15 n° 176
Il Cardinale Pietro Parolin, una promessa mantenuta... che illumina
Sua Eminenza ha rispettato quello che aveva detto al parroco di Civita Castellana don Ampelio Santagiuliana, suo ex compagno di seminario
25/06/2025 - 12:32

CIVITA CASTELLANA - Un anniversario speciale, un’amicizia che resiste al tempo e un messaggio profondo rivolto alla comunità e, soprattutto, ai giovani. È stato tutto questo – e molto di più – l’incontro che si è tenuto a Civita Castellana in occasione del 70° anniversario della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria e di San Lorenzo Martire, celebrato alla presenza di Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, accolto dal Vescovo S. Ecc. Mons. Marco Salvi e dal parroco don Ampelio Santagiuliana.

La chiesa gremita, l’atmosfera solenne e calorosa, e la presenza delle più alte cariche civili e militari hanno fatto da cornice a un evento che rimarrà impresso nella memoria dei fedeli. Il Cardinale è stato molto disponibile a fermarsi tra i cittadini e scambiare parole con loro. Dopo la Santa Messa, è iniziata la processione per le vie del quartiere della Parrocchia. Al termine c'è stata la cena conviviale con i fedeli e i fuochi d'artificio.

Un’amicizia di lunga data

L’arrivo del Cardinale Parolin è stato preceduto da una battuta che ha già fatto sorridere molti: “Se non divento papa, vengo”, aveva promesso scherzosamente al parroco don Ampelio Santagiuliana, suo ex compagno di seminario. Una frase che, tra ironia e profezia, ha preceduto una partecipazione sentita e piena di spiritualità.

Parolin ha voluto essere presente non solo per il legame personale con don Ampelio, ma per rendere omaggio a una comunità che rappresenta, come ha sottolineato, “un luogo dove Dio ha scelto di abitare”.

“Dove abita il Signore?”

Nel suo discorso, il Cardinale ha toccato corde profonde. Rifacendosi all’episodio evangelico dell’incontro tra Gesù e i fratelli Andrea e Giovanni, ha detto: “Quando gli chiesero dove abitasse, Egli rispose: ‘Venite e vedrete’. Oggi, se glielo chiedessimo, probabilmente ci condurrebbe proprio qui, in una delle sue chiese. Perché, sebbene Dio sia infinito, ha scelto di abitare in luoghi costruiti dalle mani degli uomini”.

Ha poi aggiunto: “Qui il Signore si manifesta nella Parola, nella comunità e nell’Eucaristia. Questo spazio sacro è una casa, un cuore pulsante dove la fede si incarna ogni giorno”. 

Un invito ai giovani: “Venite e vedrete”

Uno dei passaggi più toccanti del discorso è stato rivolto ai giovani: “È bellissimo vedere così tanti ragazzi in chiesa. Ma vi invito a viverla non solo durante le celebrazioni: passateci del tempo, lasciatevi trasformare. Chi si lascia guardare dal Signore, diventa raggiante”.

Parolin ha sottolineato che la spiritualità non è un’esperienza occasionale, ma un cammino costante, fatto anche di piccoli gesti quotidiani. “La grandezza dell’uomo non si misura dal ruolo che ricopre, ma dalla generosità con cui lo svolge. Fare l’ordinario in modo straordinario: è questo il vero segreto”.

Il Cardinale ha poi parlato del valore della parrocchia, dedicata al Cuore Immacolato di Maria, che richiama le parole del profeta Isaia: “Una madre non dimentica il suo bambino”. Proprio come Maria, il Signore custodisce ogni figlio con tenerezza e fedeltà. “In molte parti del mondo – ha detto Parolin – avere una chiesa come questa non è più possibile. Viviamola, difendiamola, condividiamola”.

La preghiera come antidoto all’indifferenza

Non è mancato un richiamo ai tempi attuali, segnati da instabilità e conflitti: “Viviamo in un’epoca fragile, e la preghiera è l’arma più potente che abbiamo. Dobbiamo pregare per la pace e farci prossimi a chi soffre, anche spiritualmente. Il grande nemico oggi è l’indifferenza. Il cristiano non è colui che si volta dall’altra parte, ma chi si ferma, ascolta e tende la mano”.

Dopo la celebrazione nella chiesa di San Lorenzo Martire, è seguita una processione in onore di San Giovanni Battista, patrono della città, e una cena comunitaria che ha chiuso in bellezza una giornata all’insegna della fede e dell’unità.

Una figura chiave della Chiesa contemporanea

Nato nel 1955 a Schiavon, in provincia di Vicenza, Parolin è oggi uno degli uomini più influenti del Vaticano. Segretario di Stato dal 2013, ha guidato importanti trattative diplomatiche della Santa Sede, inclusi i delicati rapporti con la Cina e i Paesi del Medio Oriente. Considerato tra i papabili nei futuri equilibri della Chiesa, resta una figura apprezzata per sobrietà, equilibrio e profonda umanità.

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