ANNO 15 n° 121
Il Canaro della Magliana: Lugli e Del Greco svelano i retroscena
Il giornalista e il poliziotto appassionano la platea del ''Salotto delle 6''
24/10/2018 - 07:11

VITERBO – (MDL) -''In ognuno di noi c’è una parte oscura, una belva che ruggisce. E’ per questo forse che a distanza di trent’anni si continua a parlare della storia di Pietro De Negri, il Canaro della Magliana''.

E’ stato Massimo Lugli, giornalista e scrittore, inviato di Repubblica per la cronaca nera, a inaugurare ieri sera, insieme ad Antonio Del Greco, funzionario di polizia che fece confessare De Negri, il Salotto delle 6, il festival dell’associazione Hypothesis, ideato e diretto da Pasquale Bottone, giunto alla 16esima edizione.

In una affollata sala lettura della biblioteca comunale degli Ardenti, il giornalista e il poliziotto, legati da un’amicizia trentennale, parlano del fatto di cronaca che ha ispirato anche il loro romanzo ''Il Canaro della Magliana''.

Nel febbraio del 1988 in una discarica del quartiere Portuense viene trovato il corpo carbonizzato di Gianfranco Ricci ex pugile dilettante, ucciso altrove e poi portato lì dopo aver subìto diverse mutilazioni. Mentre i poliziotti sono a casa della mamma della vittima per comunicarle la tragedia, si presenta Pietro De Negri, detto il canaro per l'attività di toelettatore di cani in via della Magliana, e comincia a gridare cercando del figlio e dicendo che insieme a lui aveva fatto una rapina. Portato in questura, continua a sostenere la versione della rapina. A questo punto nelle indagini fa ingresso Antonio Del Greco, all’epoca dei fatti dirigente della sezione antirapina della squadra mobile di Roma. Trova un testimone che aveva accompagnato Gianfranco Ricci nel negozio di De Negri e poi non l’aveva più visto uscire. Persuaso che De Negri era l’autore del delitto, Del Greco riesce a farlo confessare con un escamotage.

''Lo abbiamo sbeffeggiato – ha raccontato ieri sera Antonio Del Greco – dicendo era un quaquaraqua, che un uomo così esile non poteva aver ucciso il pugile. Dopo un po’ che andavano avanti questi sfottò, lui – personaggio minuto – ha cambiato voce ed è diventato un’altra persona e con gli occhi sbarrati confessa, racconta tutto per 40 minuti''.

''Tra il pugile e il canaro – ha detto Lugli – c’è una storia ''d’amore'': il pugile per De Negri è emozione, è il suo modello, il suo mentore. Ma quando il mentore ti respinge, ti dileggia, di vessa, esce fuori la belva''.

Il verbale integrale della confessione di De Negri chiude il libro di Lugli e Del Greco, un romanzo in cui si parla della storia d’amore tra una ispettrice della squadra mobile e un balordo che si intreccia con le indagini sul delitto del Canaro.

Al Canaro è ispirato anche il film di Matteo Garrone, ''Dogman''.

''Il film è bello – ha aggiunto Lugli – ma non rispecchia la realtà''.

''Nel film – ha aggiunto Del Greco – questo personaggio esce quasi come un buono, ma non è così. E’ una figura opaca. Ha subìto vessazioni e violenze e gli è scattata la molla. Un delitto che ha commesso in maniera neanche tanto serena visto che ha detto di aver assunto 50 grammi di cocaina. Ma non provo nessun senso di pietas. Nel corso della mia carriera non l’ho mai provato né per gli autori dei delitti né per le vittime. Mi sono posto sempre fuori da un contesto che potesse coinvolgermi per non compromettere le indagini''.

La presentazione del romanzo è stata il pretesto per parlare del giornalismo di oggi e di come è cambiata l’attività della polizia dagli anni ’80 a oggi.

''Il lavoro di Antonio Del Greco – ha spiegato Massimo Lugli – finì con la confessione di De Negri. Le indagini durarono tre giorni. Per noi giornalisti, invece, a tenere in piedi il caso è stato il ‘backstage’, il racconto della Magliana. Oggi dove si va subito in diretta, l’osservazione del fenomeno da parte dei media cambia il fenomeno. Davanti a un colpevole, l’avvocato cambia strategia difensiva: invece di puntare alla riduzione della pena, va allo scontro perché con lo scontro e il dubbio si va in tv e si fanno ascolti. Fosse accaduto oggi il fatto del Canaro, di fronte al colpevole avrebbero tenuto banco le polemiche da intrattenimento tv e il dubbio''.

La tv però ha anche aiutato la polizia ad entrare nelle case delle famiglie. ''Distretto di polizia e La squadra – ha raccontato Del Greco – hanno aiutato la polizia a farsi conoscere, a veicolare il messaggio di stare in mezzo alla gente''.

Il Salotto delle 6 torna oggi alle 17.30 con Fabrizio Peronaci che parlerà de 'La Guerra della Chiesa: scandali, dossier, misteri''. Il giornalista scrittore ha già annunciato sui social che oggi a Viterbo rivelerà un'esclusiva.

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