ANNO 14 n° 118
Gregori: ''Dedicata alla famiglia Camilli''
01/05/2014 - 19:27
Ha vinto ed é un allenatore soddisfatto. Ha portato a termine il suo compito, quello per cui é stato chiamato. La viterbese torna dopo un anno in serie D e lo fa dalla porta principale. Ha legittimato il successo con una grande prova nella partita decisiva. Merito di un grande gruppo e anche merito di Attilio Gregori che ha preso il timone due mesi fa ed é riuscito a tenere a mantenere sempre alta la tensione anche nei momenti caldi e ha regalato la serie D alla cittá. La festa esplode dopo il triplice fischio: prima la corsa verso la curva vuota, poi l'urlo liberatorio negli spogliatoi, doccia per tutti e spumante pronto a essere stappato. Gregori si prende gli abbracci e i complimenti: ha fatto scelte logiche, ha usato il buon senso e ha dato fiducia ad un gruppo che sembrava aver perso la via maestra. Ha capito che serviva lavorare molto sulla testa, sulle motivazioni, poco sulla tattica.
La sua analisi é lucida, ma prima la dedica é d'obbligo. Il lutto che ha colpito la famiglia Camilli ha impedito a chi ha costruito la squadra di vederla trionfare sul campo: ''Dedichiamo questa vittoria alla famiglia Camilli. Sappiamo che niente potrá lenire il loro dolore, ma questo é il minimo che potevamo fare. I ragazzi avevano promesso una grande gara e hanno mantenuto''.
Ha vinto la squadra più forte: ''quando sono arrivato ho trovato un gruppo molto generoso é una squadra che ha grandi potenzialitá e avrebbe dovuto chiudere il campionato prima. Nei mesi che sono stato qui questi ragazzi hanno meritato di vincere e la Viterbese ha vinto come era giusto che sia''. Il tecnico é un perfezionista: ''Abbiamo peccato nella gestione della palla, ma in quei momenti c'é anche la voglia di finire e di tagliare il traguardo. Abbiamo preparato bene la partita sapevamo che il Rieti qualcosa ci avrebbe concesso e abbiamo colto tutte le opportunitá. Vorrei sottolineare lo spirito di questo gruppo e oggi raccolgono i giusti complimenti''.
Quella corsa sotto la curva vuota a fine gara é stato l'abbraccio ideale con i tifosi rimasti a Viterbo: ''Una partita che meritava una cornice di pubblico diversa - argomenta Gregori - da Viterbo sarebbero venuti in tanti a sostenere la squadra ci hanno sostenuto da lontano e ci ha fatto molto piacere é come se fossero stati con noi l abbraccio lo avremo piú avanti e ci sono stati vicini nei momenti piú difficili''.

Ha vinto ed é un allenatore soddisfatto. Ha portato a termine il suo compito, quello per cui é stato chiamato. La viterbese torna dopo un anno in serie D e lo fa dalla porta principale. Ha legittimato il successo con una grande prova nella partita decisiva. Merito di un grande gruppo e anche merito di Attilio Gregori che ha preso il timone due mesi fa ed é riuscito a tenere a mantenere sempre alta la tensione anche nei momenti caldi e ha regalato la serie D alla cittá. La festa esplode dopo il triplice fischio: prima la corsa verso la curva vuota, poi l'urlo liberatorio negli spogliatoi, doccia per tutti e spumante pronto a essere stappato. Gregori si prende gli abbracci e i complimenti: ha fatto scelte logiche, ha usato il buon senso e ha dato fiducia ad un gruppo che sembrava aver perso la via maestra. Ha capito che serviva lavorare molto sulla testa, sulle motivazioni, poco sulla tattica.La sua analisi é lucida, ma prima la dedica é d'obbligo. Il lutto che ha colpito la famiglia Camilli ha impedito a chi ha costruito la squadra di vederla trionfare sul campo: ''Dedichiamo questa vittoria alla famiglia Camilli. Sappiamo che niente potrá lenire il loro dolore, ma questo é il minimo che potevamo fare. I ragazzi avevano promesso una grande gara e hanno mantenuto''.Ha vinto la squadra più forte: ''quando sono arrivato ho trovato un gruppo molto generoso é una squadra che ha grandi potenzialitá e avrebbe dovuto chiudere il campionato prima. Nei mesi che sono stato qui questi ragazzi hanno meritato di vincere e la Viterbese ha vinto come era giusto che sia''. Il tecnico é un perfezionista: ''Abbiamo peccato nella gestione della palla, ma in quei momenti c'é anche la voglia di finire e di tagliare il traguardo. Abbiamo preparato bene la partita sapevamo che il Rieti qualcosa ci avrebbe concesso e abbiamo colto tutte le opportunitá. Vorrei sottolineare lo spirito di questo gruppo e oggi raccolgono i giusti complimenti''.Quella corsa sotto la curva vuota a fine gara é stato l'abbraccio ideale con i tifosi rimasti a Viterbo: ''Una partita che meritava una cornice di pubblico diversa - argomenta Gregori - da Viterbo sarebbero venuti in tanti a sostenere la squadra ci hanno sostenuto da lontano e ci ha fatto molto piacere é come se fossero stati con noi l abbraccio lo avremo piú avanti e ci sono stati vicini nei momenti piú difficili''.






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