ANNO 15 n° 323
Gli atti parlano chiaro. È la Giunta a non voler vedere le proprie responsabilità
Riduzione della sanzione, mancati interventi presso la Provincia e nessun riconoscimento delle ragioni del Comune: “Scelte politiche che meritano spiegazioni, non attacchi”
19/11/2025 - 07:05

MONTALTO DI CASTRO - I consiglieri di opposizione Eleonora Sacconi, Angelo Brizi, Luca Benni e Francesco Corniglia intervengono sulla transazione con la società Albano Alternative Energy, respingendo le accuse della maggioranza e chiarendo che le critiche non derivano da una mancata lettura degli atti – come sostiene la Giunta – ma, al contrario, da un’analisi approfondita della Deliberazione di Giunta n. 249 del 31 ottobre 2025.

Dallo studio della delibera emergono elementi inequivocabili:

  1. L’inadempimento della società è confermato.
    Le mitigazioni verdi “non appaiono conformi nemmeno alle varianti”: così si legge nella relazione dell’agronomo incaricato dal Comune, che quantifica una sanzione aggiornata di circa 189.000 euro.

  2. La Giunta decide però di accettare solo 65.000 euro, circa un terzo dell’importo risultante dagli accertamenti comunali.
    Non si tratta di un vincolo normativo, ma di una precisa scelta politica, priva di una motivazione chiara.

  3. La delibera ammette che le varianti approvate dalla Provincia sono state trasmesse al Comune senza che quest’ultimo avanzasse osservazioni o richieste.
    L’Amministrazione, dunque, non è intervenuta presso la Provincia, non ha difeso il proprio regolamento e non ha tutelato il territorio quando avrebbe potuto farlo.

  4. La transazione viene accettata “senza riconoscimento delle ragioni dell’Ente” da parte della società, nonostante l’inadempimento risulti accertato e documentato.

La Giunta parla di “atto dovuto”, ma gli atti raccontano un’altra storia:
– una sanzione ridotta da 189.000 a 65.000 euro senza una giustificazione convincente;
– l’assenza totale del Comune nel procedimento provinciale;
– la rinuncia a far valere le ragioni dell’Ente.

I consiglieri Sacconi, Brizi, Benni e Corniglia ribadiscono quindi che le loro critiche non sono polemiche pretestuose ma l’esito di un’analisi rigorosa:
“Abbiamo letto gli atti, e proprio leggendo gli atti emergono scelte politiche che richiedono spiegazioni pubbliche, non tentativi di spostare l’attenzione.”






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