ANNO 15 n° 247
Giro delle sette chiese, i facchini si preparano al trasporto
Alle 14.30 i facchini sono usciti dal teatro San Leonardo accompagnati dal boato del pubblico
03/09/2025 - 20:11

di F.M.R.

VITERBO – Il 3 settembre per i viterbesi è una giornata indimenticabile e sentita, immersa nella sacralità e nel ricordo di Santa Rosa, la nostra patrona. L’attesa prima del trasporto, l’emozione e la vivace agitazione della folla di fedeli e non, oltre a quella comprensibile dei facchini, sono sensazioni catalizzanti di un’intera città.

Oggi alle 14.30 circa i facchini sono usciti dal teatro San Leonardo accompagnati dal boato del pubblico che li attendeva con ansia. È cominciato così il classico giro delle sette chiese, sparse per tutta la città di Viterbo, degli eroi di Santa Rosa, al seguito della delegazione comunale con la Sindaca Chiara Frontini, il presidente della provincia Alessandro Romoli, il Sindaco di Bolsena Andrea di Sorte ed il consigliere regionale Daniele Sabatini e consorte; la banda ed infine gli irriducibili Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa, ed il capofacchino Luigi Aspromonte, che questa sera alle 21 guideranno Dies Natalis verso casa, il santuario di Rosa.

Dopo aver percorso tutto viale Trieste, i facchini ha effettuato la prima tappa, che è stata la chiesa di Sant’Angelo a piazza del Plebiscito, dove tutti si sono fermati a pregare.

Il corteo si è messo nuovamente in viaggio alla volta di Piazza San Lorenzo, dove sulle scalinate di Palazzo dei Priori hanno scattato la foto di rito, per poi dirigersi alla seconda tappa: la chiesa di Santa Giacinta Mariscotti. Qui è stata consegnata ai facchini e alle autorità la foglia di Santa Giacinta, come simbolo di buon augurio per il trasporto, con le suore che hanno omaggiato i presenti, intonando un canto angelico per accompagnarli spiritualmente nel loro cammino.

La terza tappa è stata poi quella della chiesa di Santa Maria Nuova, dove ancora una volta i facchini si sono brevemente riuniti in preghiera.

Il loro cammino è ripreso, stavolta in direzione piazza del sacrario, più specificatamente presso il mausoleo dedicato ai caduti per la patria, dove hanno simbolicamente e fisicamente reso omaggio, lasciando le corone. Tutto questo è avvenuto nel più totale rispetto, suggellato da un lungo minuto di silenzio che ha accompagnato la cerimonia.

Da lì i facchini si sono diretti alla chiesa della Trinità, dove una folla frenetica e gioiosa stava attendendo il loro arrivo. Qui, un toccante momento ha accompagnato la preghiera dei fedeli e dei facchini con il canto “Mira al tuo popolo bella signora”, che ha fatto emozionare e cantare tutti. Successivamente al grido “Evviva Santa Rosa” il capofacchino Aspromonte e il presidente Mecarini hanno guidato i facchini alla volta della chiesa di San Francesco dove ancora una volta si sono fermati per una breve preghiera.

Infine il loro cammino fisico e spirituale, messo a dura prova dalle temperature elevate, è terminato con l’arrivo al santuario di Santa Rosa, ultimo appuntamento prima di vivere la più ferrea preparazione, dove ad attenderli oltre una folla in delirio hanno trovato il vescovo Orazio Francesco Piazza. Quest’ultimo con una breve orazione ha prima benedetto i presenti e poi con un discorso motivazionale ha infuso coraggio e forza nelle menti ma soprattutto nei cuori dei facchini, che emozionati e provati, hanno nuovamente intonato una strofa di “Mira al tuo popolo bella signora” in onore del vescovo Piazza.

Il vescovo ha invocato alla pace e alla solidarietà, rimarcando poi con parole decise e chiare come questo debba essere un momento di gioia e condivisione in onore di Rosa e della città che vive fortemente la spiritualità della Santa.

“Sentite la mia preghiera, la nostra preghiera che vi ha accompagnato e vi accompagnerà, perché sicuramente questa sera l’impegno sarà importante, ma traete forza dal vostro spirito e dal vostro cuore. Quando la spalla non ce la fa, basta il cuore”

Queste le parole del vescovo al termine dell’orazione per caricare i ragazzi. Infine annuncia pubblicamente il motivo che quest’anno sarà centrale nel trasporto: la pace nel mondo.

L’ultima tappa poi è stata quella dell’arrivo finale alla chiesa dei Frati Cappuccini, per iniziare il ritiro spirituale che li condurrà a San Sisto prima del trasporto della macchina.

Le ore che ci separano dall’evento più atteso della città stanno per terminare.

Il trasporto di Dies Natalis è sempre più vicino.

Facebook Twitter Rss