ANNO 15 n° 302
Frodi fiscali e riciclaggio: coinvolta una decina di viterbesi
I soldi sottratti allo Stato in parte spesi per beni di lusso in parte riciclati all'estero
29/10/2025 - 07:29

VITERBO - Sarebbero una decina i viterbesi coinvolti nell'inchiesta della guardia di finanza per frodi fiscali e riciclaggio che ha portato a un maxi sequestro di beni per 93 milioni di euro nei confronti di 244 soggetti tra Viterbo e Roma. Si tratterebbe di cinque consulenti del lavoro, imprenditori compiacenti, professionisti e prestanomi.

In totale sono 123 gli indagati a vario titolo nell'inchiesta, partita da un'indagine di due anni fa delle fiamme gialle di Viterbo su una frode fiscale e intermediazione illecita di manodopera. Due le organizzazioni criminali coinvolte: un gruppo viterbese e uno romano che lavoravano in sinergia. Secondo gli investigatori il primo avrebbe fornito lavoratori a strutture  ricettive, ristoranti, servizi di catering, aziende di logistica, trasporti e rsa senza versare i contributi previdenziali.

I soldi sottratti alle casse dello Stato (si parla di una frode fiscale da 65 milioni di euro) in parte venivano utilizzati per l'acquisto di beni di lusso (case e orologi), in parte riciclati all'estero grazie all'organizzazione romana guidata da due coniugi cinesi che avrebbero trasferito all'estero 28 milioni di euro.

Ieri è stato eseguito il maxi sequestro preventivo in esecuzione della misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Roma. La complessa e articolata operazione, condotta dai finanzieri viterbesi e dai colleghi del terzo nucleo operativo metropolitano di Roma è coordinata dalla Dda capitolina.

 






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