VITERBO – Impianto fotovoltaico in località Pian di Giorgio, via libera dalla conferenza dei servizi.
Il progetto (93 ettari di superficie e 72,64MW di potenza) ha ottenuto i pareri positivi di tutti gli enti preposti. Tra i quali, per le proprie competenze, il Comune di Viterbo, la Provincia e la Regione Lazio, con alcune prescrizioni. Negativo, invece, il giudizio della Soprintendenza, che tra le varie criticità segnalava la vicinanza con le aree archeologiche di Ferento e dell’Acquarossa, oltre alla presenza in quella zona di una strada romana. Il parere del Ministero della cultura è stato però ritenuto non vincolante perché l’area dove sorgerà l'impianto è priva di vincoli.
Stamani era prevista l’ultima e decisiva riunione della conferenza dei servizi.
Ecco cosa riporta il verbale: ''I pareri espressamente positivi complessivamente consentono di esprimere un giudizio positivo, con prescrizioni e condizioni, alla realizzazione e all’esercizio dell’intervento in esame, per una potenza nominale definitiva di 72,64 MWp su una superficie di 93,07 ha circa comprensivi dell’anello verde, originariamente erano 125,83 ha, saranno istallati moduli da 551 Wp a inseguimento monoassiale. La proiezione a terra di pannelli e cabine è di 35,88 ha. Tra le file di pannelli è prevista la coltivazione di favino (granella da leguminosa) che interesserà 28,56 ha. E’ prevista l’installazione di uno storage che prevede 42 container batteria e 9 container con gli apparati di trasformazione, per una potenza totale di 35MW su una superficie di 1 ha. L’elettrodotto di connessione in AT è lungo 8,044 km. L’energia prodotta sarà veicolata alla nuova stazione elettrica di Terna in progetto, in località Grotte Santo Stefano-Piscinale frazionata in due aree che si collegano con un elettrodotto interrato in AT lungo 4,225 km che intercetta un corso d’acqua vincolato. L’allaccio alla rete nazionale si effettua interrompendo una catenaria della linea RTN 380 Roma nord-Pian della Speranza e inserendo due nuovi tralicci”.
A maggio contro il progetto si era volto un sit-in organizzato da Italia Nostra e dal consigliere comunale Luisa Ciambella con la partecipazione di molti cittadini. Una mobilitazione sostenuta anche da Vittorio Sgarbi. Ad agosto la Regione ha approvato una moratoria che doveva sospendere le autorizzazione per nuovi impianti Fer fino a giugno 2022. Ma non è ancora chiaro se e come verrà applicata. Sulla norma sarebbero sorti nel frattempo dubbi interpretativi.
Alla seduta di stamani, il rappresentante del RUR ha rilevato ''che l’intervento risulta coerente con gli indirizzi nazionali e comunitari in materia di sviluppo delle fonti rinnovabili, nonché con il Piano Energetico Regionale attualmente in vigore, ancorché datato, approvato dal Consiglio Regionale del Lazio con Deliberazione 14 febbraio 2001, n.45. Rileva poi, che nel 2018, secondo i dati rilevati dal GSE per la Regione Lazio, la quota registrata dei consumi complessivi di energia coperta da fonti rinnovabili è pari al 8,6%; il dato, in linea con la previsione del DM 15 marzo 2012 Burden Sharing per il 2016 (8,5%), è inferiore rispetto al 2017 (9,3%), al di sotto della previsione per il 2018 (9,9%) e lontano dall’obiettivo da raggiungere nel 2020 (11,9%). Tali dati sono, inoltre, da raffrontare con gli obiettivi indicati nel Piano Nazionale per l’Energia e il Clima dell’Italia 2021-2030 (PNIEC) che è stato inviato il 21 gennaio 2020 alla Commissione UE. Il PNIEC fissa traguardi per il 2030, in ambito energetico, ancora più sfidanti: rispetto al 28% della SEN (Strategia Energetica Nazionale) del 2017, con il PNIEC si passa al 30% di energia da fonti rinnovabili sui consumi finali di energia. Entrambi i valori risultano comunque inferiori al target europeo del 32%'.