ANNO 15 n° 323
Fotovoltaico, la verità sulla transazione: legge rispettata e Comune tutelato
L’Amministrazione chiarisce: “Applicata la legge, evitata una causa persa e tutelati gli interessi del Comune”
Serena
19/11/2025 - 07:05
di Serena D'Ascanio

MONTALTO DI CASTRO - Facciamo chiarezza.

Negli ultimi giorni l’opposizione ha diffuso ricostruzioni parziali e inesatte sulla transazione relativa all’impianto fotovoltaico. Prima di pubblicare comunicati e lanciare accuse, sarebbe stato sufficiente leggere con attenzione gli atti — tutti pubblici — evitando così di alimentare polemiche infondate. Ma, evidentemente, la confusione era proprio l’obiettivo della polemica.

La realtà è molto più semplice di come è stata raccontata.

Perché la sanzione del 2021 non era valida

La sanzione iniziale, di oltre 400.000 euro, emessa nel 2021, si basava sul primo progetto presentato dalla società. Nel frattempo, però, quel progetto era stato modificato dalla Provincia, che aveva fornito nuove prescrizioni sulle mitigazioni verdi.
Chi ha emesso la sanzione nel 2021 non aveva considerato le modifiche provinciali, e la società aveva invece seguito proprio quelle prescrizioni aggiornate.
Di conseguenza, la sanzione non era più valida e la società l’ha impugnata al TAR, bloccando ogni possibilità di incasso per il Comune.

Il parere dell’avvocato e la nuova verifica tecnica

L’avvocato incaricato già dalla precedente amministrazione — e mai sostituito — ha chiarito in un parere pro veritate che, proseguendo la causa, il Comune avrebbe perso, rischiando:

  • annullamento totale della sanzione;

  • zero incassi;

  • pagamento delle spese legali.

Per tutelare l’Ente, l’Amministrazione ha quindi chiesto un nuovo sopralluogo all’agronomo comunale, basato sul progetto definitivo provinciale. L’accertamento ha stabilito che la sanzione corretta non era più 400mila euro, ma 189mila euro.

Perché la società paga 65mila euro: è la legge

A questo punto la legge parla chiaro: chi riceve una sanzione può chiedere di pagarla in misura ridotta, pari a un terzo dell’importo.
Proprio ciò che prevede la transazione firmata: 65.000 euro, a cui si aggiungono 2.000 euro come contributo per le spese sostenute dal Comune.

Non è uno “sconto”, né un favore alla società: è l’applicazione della legge, la stessa che vale per ogni cittadino e ogni azienda.

Il risultato: incasso certo e tutela dell’interesse pubblico

Con questa soluzione il Comune:

  • incassa subito una somma certa;

  • evita una causa persa con costi aggiuntivi;

  • ottiene un riconoscimento formale delle responsabilità della società;

  • garantisce la manutenzione continua delle mitigazioni verdi.

Si chiude così una problematica ereditata dal passato, trasformandola nella soluzione più utile e sicura per l’Ente.

Tutti gli atti sono pubblici

Non c’è nulla da nascondere: gli atti sono disponibili e consultabili da chiunque.
Spiace vedere che l’opposizione preferisca creare confusione anziché informarsi correttamente: sarebbe bastato leggere i documenti per evitare errori e fornire ai cittadini una spiegazione più seria e rispettosa.

L’Amministrazione ha scelto la strada più responsabile, più trasparente e più utile per il Comune: tutelare l’interesse pubblico, applicare la legge e garantire il rispetto delle regole.
Questi sono i fatti.






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