ANNO 15 n° 344
Focolai di Xylella a Montalto, Canino e Tarquinia
Scattano le misure per le zone infette e le zone cuscinetto
Fabio
10/12/2025 - 07:02
di Fabio Tornatore

di Fabio Tornatore

MONTALTO DI CASTRO - Nuovi focolai di 'Xylella fastidiosa' nei territori di Montalto di Castro, Canino e Tarquinia: gli esami di laboratorio confermano la presenza di nuove piante contaminate dal pericoloso parassita che ha portato all'abbattimento di migliaia di ulivi pugliesi, risalendo fino al centro Italia. Scattano le misure di contenimento: abbattimento delle piante infette e zone cuscinetto da 2,5 chilometri di raggio.

I parassiti provenienti da paesi lontani, dunque, continuano a mietere 'vittime' tra coltivazioni, alberi e produzioni autoctone: a partire dalla Filossera, che a inizio novecento ha azzerato la produzione di vino europea, fino al parassita delle ciliege di qulache anno passato, alla cocciniglia tartaruga che devasta i pini di mezza penisola, o, solo per citare qualche altro caso eclatante, la cimice asiatica, che ormai infesta il territorio della Tuscia come buona parte del Veneto. La circolazione planetaria delle merci, dei semi e delle sostanze organiche importa organismi non sempre desiderati, che poi proliferano senza il controllo naturale di 'soggetti' antagonisti.

Le zone, nel totale, individuate sono 21: 13 a Tarquinia e 8 tra Canino e Montalto di Castro. I nuovi focolai sono in tutto 9, 3 a Tarquinia e 6 negli altri due comuni. Le misure che sono state disposte per evitare il proliferare del parassita consistono dell'eradicazione delle piante infette e in una zona di focolaio di 50 metri, e una zona 'cuscinetto' di 2500 metri. Nella zona cuscinetto dovranno essere adoperate tutta una serie di disposizioni atte ad impedire la diffusione della Xylella, come controlli e sanificazioni, uso di prodotti adeguati e divieti, come quello di portare al di fuori del territorio i rifiuti da potatura.

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