ANNO 14 n° 119
Film su Manca tra Viterbo, Barcellona e Marsiglia. 'Una persona speciale'
La regista Giulia Zanfino: 'Sosteniamo la tesi dell'omicidio. Non si fanno sconti'
Fabio
06/04/2024 - 05:06
di Fabio Tornatore

di Fabio Tornatore

VITERBO - Compare l'ipotesi di un ruolo di primo piano per Kim Rossi Stuart nel film sulla morte di Attilio Manca, il medico siciliano trovato morto nel suo appartamento di Viterbo nel 2004, sul quale aleggia l'ombra della mafia. 'Per ora è solo un'ipotesi' commenta l'ideatrice del film, Francesca Scoleri, che ha curato la sceneggiatura, tutto dipende da come andranno le trattative con il possibile co-produttore francese' Invece sembra essere stata una bolla, almeno per il momento, la voce su Elio Germano nella parte di Attilio 'siamo in attesa di risposte' riferisce Scoleri 'vedremo'.

E' ancora tutto suul piano ipotetico dunque, ma qualche punto fermo Francesca Scoleri e la regista Giulia Zanfino ce l'hanno: sarà Tony Sperandeo a recitare la parte del boss della mafia Bernardo Provenzano, e Simona Cavallari nel ruolo della madre del medico. L'attuale produzione prevede una collaborazione italo-tedesca, ma dovrebbe entrare anche un partner francese. Le riprese in live action saranno, con buona probabilità, a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, città natale di Attilio Manca, Viterbo, e Marsiglia, città in cui, secondo la tesi dell'omicidio di stampo mafioso, il medico avrebbe operato il boss, allora latitante, Provwnzano. Se accettasse la proposta Kim Rossi Stuart dovrebbe recitare la parte del Colonnello dei Carabinieri Riccio, che segue le indagini.

'Ho iniziato questo percorso 5 anni fa' racconta Francesca Scoleri 'ci sono state diverse battute d'arresto, il covid, possibili produttori che poi si sono ritirati: dobbiamo raccontare questa storia perchè Attilio lo merita, la famiglia lo merita, e l'Italia deve sapere la verità'. Stando al racconto della sceneggiatrice, la ricerca sul caso di Attilio Manca, che si era trasferito a Viterbo dove lavorava come Urologo all'ospedale di Belcolle, non è stat lontana da un'inchiesta di tipo giornalistico, sul quale ha basato la storia per il suo film 'ho ricostruito la storia grazie ai documenti, i racconti dei collaboratori di giustizia, le storie della famiglia: mi hanno aperto la loro casa, sono entrato nella sua stanza e ho letto i suoi scritti. attilio era un ragazzo speciale, brillante, estremamente intelligente. nel film racconto uno spaccato di quel periodo, a partire dalla trattativa Stato-mafia'.

'Sosteniamo la tesi dell'omicidio mafioso' racconta la regista Giulia Zanfino 'E' un film in cui non si fanno sconti a nessuno. E' una fotografia di un contesto. E' stata coinvolta la famiglia e a metà aprile dovrebbe entrare una grossa produzione internazionale'.






Facebook Twitter Rss