

FALERIA - Ora resta solo l’attesa.
Un’attesa che pesa come macigno, che scende silenziosa nei cuori di chi conosceva Federico Brio, il ragazzo di appena 15 anni di Faleria travolto e ucciso nella notte tra venerdì e sabato a Rignano Flaminio.
La sua salma si trova all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Gemelli, dove verrà eseguita l’autopsia, atto necessario per ricostruire gli ultimi istanti di una vita spezzata troppo presto.

Sul giovane 19enne che – secondo le prime ricostruzioni – lo avrebbe investito, la Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. In attesa degli esami tossicologici e alcolemici, lui resta l’unico indagato.
Tutto è avvenuto attorno alle 3 del mattino, sabato 6 dicembre.
Federico aveva partecipato alla festa di compleanno dei 18 anni di un compagno di squadra. Erano ragazzi, adolescenti che rincorrono sogni sul campo: Federico giocava nella categoria Under 16 della Vigor Rignano Flaminio.
La serata era finita, gli amici salutati.
Poi, su via Vallelunga, è arrivato il destino. Una macchina, poi l’impatto. Non c’è stato scampo.
Gli agenti della polizia locale e i carabinieri di Rignano Flaminio sono arrivati, hanno raccolto indizi, testimonianze. Ma i soccorritori del 118 non hanno potuto far nulla se non constatare il decesso. Una vita finita lì, sotto il freddo di un asfalto che non perdona.
Da quel giorno, quel tratto di via Vallelunga è diventato un luogo sacro.
Fiori bianchi, candele, palloncini. Un altarino nato dal dolore puro, quello che non ha voce ma parla attraverso lacrime e abbracci stretti.
Gli amici tornano lì, più volte al giorno. Ci parlano, ci rimangono in silenzio, qualcuno prega, qualcuno piange.
E tra quei messaggi scritti a mano, si leggono frasi che non dovrebbero mai appartenere alla vita di un ragazzo di 15 anni
Il cordoglio ha superato i confini di Faleria.
Arrivano messaggi da decine di società giovanili: Real Campagnano, Atletico Casalotti, Real Fabrica, Santa Lucia, Soratte Calcio, Riano, Ostiense, Vis Aurelia, Castelnuovese.
È un dolore che abbraccia chi il calcio lo vive con passione, chi sa che dietro una divisa ci sono famiglie, amicizie, sogni. Tutto ciò che Federico aveva.
Ora resta da capire cosa sia accaduto esattamente.
Resta da attendere l’autopsia, le analisi, le indagini. Ma nessun referto medico restituirà Federico ai suoi cari. Nessuna perizia cambierà l’ingiustizia di questo destino.
C’è un silenzio che attraversa Faleria e Rignano. Il silenzio di chi ha perso un figlio, un amico, un compagno di squadra.
Il silenzio di chi porta fiori bianchi, con la speranza che un angelo di 15 anni possa vedere, dall’alto, tutto questo amore.