(Nella foto Federica Angeli)
VITERBO - Federica Angeli, giornalista di cronaca nera e giudiziaria per il quotidiano la Repubblica, è nota per le sue inchieste sulla mafia romana, in particolare quella attiva a Ostia per il caso Spada.
Proprio per le sue inchieste vive sotto scorta dal 17 luglio 2013. Ad Ombre Festival ha presentato il libro sul caso Willy Monteiro, ragazzo di Colleferro ucciso ammazzato di botte dai fratelli Bianchi.
“Da madre scrivere questo libro ha avuto un effetto drammatico, perché ciò che voglio insegnare ai miei figli e di non girarsi dall’altra parte, fermarsi ed aiutare. Ho scelto di scrivere questa storia perché è meglio morire per i propri ideali, come ha fatto Willy, è morto in coerenza con ciò che era in suo essere”. La Angeli presentatasi ad Ombre Festival con la sua scorta racconta a noi di Viterbonews24 di quanto sia difficile vivere in questo modo, come un sorvegliato speciale in ogni occasione, ma l’ideale è più forte di ogni altra cosa. “La paura e il coraggio sono due facce della stessa medaglia. Se ho paura per la mia famiglia? Certamente. Sarei un incosciente nel dire il contrario. So che questa è gente che non dimentica, se lo stato dovesse mollare la presa, potrebbero farla pagare a me e ai miei figli, ma è giusto avere paura, la paura sensibilizza i nostri sensori, ti fa sviluppare anticorpi di svilupparla.”
Le abbiamo domandato se l’avvento di serie tv come Suburra abbiano sensibilizzato nei giovani il concetto di mafia si Ostia e il litorale romano oppure o lo hanno esaltato. “ Decisamente lo hanno esaltato, perché quando in una serie tv non c’è scelta tra male e bene, ma solo tra due diversi clan mafiosi, è come scegliere il male minore. Adoro la serie Mare fuori perché esiste un tentativo di recupero e non solo la storia nuda e cruda tra spada e Carminati come in Suburra. “
Ci sarà mai una fine di questi clan? “La fine del clan Spada l’ho vista, probabilmente ciò che non finirà mai sarà il fenomeno mafioso, perché ad Ostia sta arrivando la Camorra, uno ne esce e uno ne entra, è una lotta continua”.
Il 25 gennaio 2018 con l'operazione Eclisse porta all'arresto di 32 persone appartenenti al clan Spada di Ostia, arrestate con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
La mafia non è solo clan, non è solo Spada, è il ricatto, è il compromesso, è lo scendere all’io ti do una cosa per un’altra, si inizia così, si china la testa, anche nei piccoli paesi, con accordi con la pubblica amministrazione o altre realtà. Quando si pensa alla mafia si pensa alla droga, ai giri illeciti, allo smercio, ma la mafia è un concetto, e cioè che il potere compra tutto.