SASSUOLO - (A.S.) L'industria ceramica italiana e il problema dell'energia è stato il tema del convegno che si è tenuto lunedì a Sassuolo organizzato dal Confindustria Ceramica insieme all'Università di Modena e Reggio Emilia, nell'ambito delle celebrazioni per l'850° anniversario dalla fondazione dell'ateneo. L'incontro ha affrontato uno dei nodi più urgenti che il distretto ceramico, delle piastrelle e della ceramica sanitaria, sta vivendo in questi anni, ossia l'impatto crescente dei costi energetici e del sistema Ets europeo che incidono sulla competitività delle imprese, con i conseguenti rischi per l'occupazione e il benessere dell'economia territoriale.
Nei saluti iniziali il presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi, presidente della ceramica Flaminia, ha parlato delle sfide che sta affrontando settore e delle criticità: 'I nostri competitors - ha detto - non sono solo stranieri, ma sono anche europei. Con la Spagna, ad esempio, c'è un differenziale tra 6 e 7 centesimi al chilowat per il gas, mentre l'Ets rappresenta un extracosto del 15 percento. Sono valori - ha rimarcato - che penalizzano la nostra produzione. Il problema dell'industria ceramica di oggi è quello di pagare l'energia in maniera totalmente differente da quello che pagano gli altri. Per questo servono misure concrete per rilanciare tutto il sistema energetico e permettere alle aziende di 'sopravvivere'.
Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ha focalizzato il suo intervento sulle distorsioni dei meccanismi europei ETS e CBAM: 'Il sistema Ets adottato dall'Europa, continente responsabile solo del 6% delle emissioni globali - ha sottolineato - impone obiettivi ambiziosi senza considerare le reali fattibilità tecnologiche delle alternative per i settori interessati, penalizzando industrie strategiche come quella ceramica che rappresenta l'1,9% delle emissioni italiane. Già oggi il sistema impone al settore extra costi per circa 120 milioni di euro all'anno, ma la situazione si aggraverà generando nuovi oneri per imprese già penalizzate dai crescenti costi energetici. Per salvaguardare la competitività del settore bisogna sospendere la riduzione delle quote gratuite, definire un meccanismo di protezione dell'export, attivazione subito la compensazione dei costi ETS indiretti già prevista per altri comparti'. Tabarelli ha anche evidenziato come sia indispensabile aumentare l'offerta di gas nazionale e denunciato anche gli squilibri nel prezzo del gas rispetto ai principali competitor UE ed extra UE.
Franco Manfredini presidente della Commissione Energia di Confindustria Ceramica, ha sottolineato come 'l'energia sia il problema' per l'industria italiana, tanto di più per il settore ceramico che ha una incidenza degli stessi pari ad 1/3 dei costi industriali delle imprese. 'Sull'Ets - ha detto - non possiamo più aspettare: sono necessarie deroghe per quei settori, come quello ceramico, che hanno già investito sulle migliori tecnologie disponibili'.
Per il ministro all'ambiente Gilberto Pichetto Fratin: 'La ceramica italiana rappresenta un'eccellenza. E' un settore che ha bisogno di molta energia per garantire la qualità di un'opera che è tra le piu apprezzate al mondo, per questo stiamo lavorando per trovare una soluzione per contenere i costi energetici. La decarbonizzazione è una chiave per crescere e essere competitivi, altrettanto vale per il principio di circolarità'