ANNO 15 n° 157
Eccellenza dell’emergenza sanitaria a Viterbo
La storia di Valentina, salvata da una rete di professionisti straordinari
Giulia
05/06/2025 - 07:02
di Giulia Ortenzi

VITERBO - È una storia che ha il sapore di un miracolo e l’impronta indelebile dell’eccellenza sanitaria quella raccontata da Marco, un infermiere in pensione, che ha deciso di condividere pubblicamente la drammatica esperienza vissuta insieme alla moglie Valentina e, soprattutto, il profondo senso di gratitudine verso il sistema sanitario del Lazio.

Sabato 10 maggio, nel tranquillo pomeriggio di una giornata qualsiasi, Marco e Valentina si trovavano in casa, seduti in salotto, quando un dolore improvviso al petto, “intenso, ma dalla parte opposta al cuore”, ha colpito la donna. In un attimo, il peggio: Valentina perde conoscenza, smette di respirare, il cuore si ferma. Marco, solo in casa, allerta immediatamente il 118. “Ho solo lei!”, grida disperato, mentre cerca di rianimarla seguendo le indicazioni fornite dall’operatore del centralino regionale.

In pochissimi minuti, l’equipe del soccorso arriva a casa, due infermieri e un medico, strumenti alla mano – defibrillatore, adrenalina, massaggio cardiaco – riportano Valentina in vita. Non una, ma ben tre volte durante il trasporto in ambulanza, la donna ha nuovamente avuto arresti cardiaci, cui si è aggiunto un ulteriore arresto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Rosa di Viterbo.

L’intervento tempestivo e coordinato del personale sanitario ha fatto la differenza. Il giovane medico emodinamista, dott. Edoardo Nobile, ha applicato quattro stent coronarici, mentre il personale della Rianimazione ha preso in carico Valentina con grande competenza e umanità. Qui Marco ha ritrovato anche un volto familiare, quello della dottoressa Francesca De Santis, originaria di Vetralla, sua compaesana e figlia di amici.

Il percorso di recupero è proseguito nella terapia intensiva di cardiologia, sotto la guida del primario dott. Pietro Scrimieri, con la stessa eccellenza professionale che ha contraddistinto ogni fase di questo percorso salvavita.

Il 20 maggio Valentina è stata dimessa: ancora un po’ confusa, ma cosciente, viva, e in buone condizioni: “Ora la chiamo la mia miracolata – scrive Marco – per merito della bravura ed eccellenza del personale sanitario, ma forse anche un po’ per pietà del Cielo.”

Nemmeno dieci giorni più tardi, un altro episodio ha riportato la coppia al Pronto Soccorso, questa volta a Tarquinia, dove il personale ha saputo intervenire con la stessa professionalità: “Un grazie speciale alla dottoressa Chiara Stellacci – continua Marco – che si è occupata di Valentina con amore e competenza”.

Non manca un riconoscimento anche per la dottoressa Monica Zampulla, medico di famiglia, che ha fornito indicazioni preziose e tempestive, confermando il valore della medicina territoriale nella catena della cura.

Con questa commossa lettera aperta, Marco e Valentina intendono ringraziare tutte le persone incontrate durante quei giorni difficili: medici, infermieri, operatori del 118: “A Viterbo – conclude Marco – abbiamo una sanità che funziona, fatta di donne e uomini straordinari, che salvano vite con professionalità e cuore. A loro, il nostro eterno grazie.”






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