ANNO 14 n° 118
E' morto a Belcolle Carmine Schiavone, ex boss del clan dei Casalesi
Era stato ricoverato per una caduta
22/02/2015 - 14:18

VITERBO - È morto stanotte all’ospedale di Belcolle l’ex collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, già ai vertici del clan dei casalesi. L’ex boss era ricoverato da alcuni giorni per le conseguenze di una caduta nella sua residenza.

Ne da notizia l’edizione online del Fatto Quotidiano. Secondo quanto appreso dal giornale, Schiavone era stato operato nei giorni scorsi e doveva essere dimesso a breve. ''Al momento – si legge nell’articolo - la causa della morte non è chiara. Le prime informazioni parlano di arresto cardiaco improvviso, mentre altre fonti riferiscono che l’operazione alla vertebra lesionata dall’incidente era andata bene''.

“Carmine Schiavone nel 2013 aveva rilasciato alcune interviste in cui per la prima volta pubblicamente, ricostruiva gli accordi tra clan dei Casalesi e pezzi della politica e dell’imprenditoria per losversamento illegale di rifiuti pericolosi in Campania. Notizie che, in buona parte, l’ex collaboratore aveva già fornito alla magistratura tra il 1993 e il 1997. Schiavone aveva, tra l’altro, raccontato l’attività criminale dei clan nella zona del basso Lazio, tra la provincia di Latina e quella di Frosinone, indicando la discarica di Borgo Montello come uno dei luoghi degli sversamenti di scorie pericolose da parte del cartello dei Casalesi''.

L’ex boss era stato di recente processato e poi assolto a Viterbo per detenzione illegale di arma. ''Viveva da diversi anni in una località protetta nell’alto Lazio – continua l’articolo del Fatto -, insieme ad un figlio e alla moglie, con una nuova identità. Aveva concluso da qualche anno il programma di protezione e, nel luglio del 2013, aveva terminato di scontare la reclusione domiciliare. Le sue interviste hanno avuto un forte impatto sull’opinione pubblica, soprattutto dopo la desecretazione dell’intero verbale della sua audizione davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, presieduta da Massimo Scalia, dell’ottobre del 1997. In quella occasione Schiavone aveva fornito l’elenco completo degli automezzi, con targhe e nomi degli autisti, utilizzati tra la fine degli ’80 e l’inizio degli anni ’90''.





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