di S.M.B.

Viterbo - Questo è la conclusione che ne da Anthony McCarten nella pièce teatrale tratta dal noto film “The Pope” magistralmente interpretata al Teatro di Ferento da Giogio Colangeli e Mariano Rigillo per la regia di Giancarlo Nicoletti, produzione “I due della Città del sole”/Associazione altra scena.

L’azione parte nel 2012, quando, l’arcivescovo di Buenos Aires Card. Bergoglio decide di dimettersi e vola a Roma per incontrare l’allora pontefice regnante Benedetto XVI.

Il confronto tra i due è drammatico. Le tesi tradizionaliste di Ratzinger si scontrano con quelle progressiste del presule argentino. Mentre Benedetto XVI suona al pianoforte pezzi classici, Bergoglio balla il tango. Sembrano le loro posizioni incolmabili.

Ma?

I due si parlano, il confronto si ammorbidisce, Papa Benedetto rifiuta le dimissioni di Bergoglio, anzi, annuncia le sue. Sarà eventualmente il futuro papa a concedergliele, anzi, fa un pronostico: il futuro papa sarà proprio lui, Jorge Bergoglio.

I due si incontrano nella Cappella sistina chiusa al pubblico, si confessano reciprocamente, si parlano, si comprendono. Bergoglio si giustifica dei suoi atti durante la dittatura argentina, fu per il bene della Chiesa, Ratzinger della sua reprimenda verso il mondo islamico nel discorso di Ratisbona dice di essere stato frainteso.

Tutti e due hanno qualcosa che gli pesa, e, vuotano reciprocamente il sacco.

I dissidi svaniscono.

Come il “testimone” passa di mano in una gara di staffetta, Ratzinger lo passa a Bergoglio. Quest’ultimo diventa papa ed assume il nome di Francesco.

Due ore di spettacolo intenso. Pubblico attento. Regia e musiche impeccabili.

Ancora una volta gli organizzatori della stagione teatrale estiva di Ferento, hanno azzeccato.