ANNO 14 n° 119
Discarica di Arlena di Castro, la ditta appaltatrice del progetto dice la sua
L'amministratore Grani: 'Abbiamo agito in completa trasparenza con il consenso della Regione e del comune di Arlena di Castro'
30/06/2023 - 17:43

ARLENA DI CASTRO - Discarica di Arlena di Castro la ditta Med Sea Litter, appaltatrice del progetto, dice la sua.

Dopo il pollice verso, dato martedì scorso sia dall’assemblea dei sindaci che dal consiglio provinciale, l’azienda, questa mattina durante una conferenza stampa nella sede Federlazio di Viterbo si è tolta qualche sassolino dalla scarpa.

A parlare: L’amministratore unico della ditta, Valeria Grani, e i suoi consulenti, Lorenzo Grani e Salvatore Fazio.

L’impianto, specializzato nella raccolta, la lavorazione e la commercializzazione dei rifiuti plastici provenienti da mare, spiagge e differenziata urbana, prevede anche la realizzazione di una discarica di quasi un milione di metri cubi per lo stoccaggio dei materiali di scarto derivanti dalla raccolta.

“Non dobbiamo farci perdonare nulla - ha esordito Lorenzo Grani – abbiamo agito nella piena trasparenza, e con il consenso sia della Regione che del Comune di Arlena di Castro.

Non vogliamo comprare il territorio e di certo non lo inquineremo”.

All’assemblea dei sindaci, i no sono stati 32 su 33 fasce tricolori presenti, unico contrario il sindaco di Arlena, Publio Cascianelli che, a suo tempo presento per ben due volte il progetto in consiglio comunale, ricevendo l’approvazione in toto.

L’organo Provinciale è stato poi incaricato dai sindaci di opporsi al progetto, anche ricorrendo in extrema ratio ad un eventuale ricorso al Tar per annullare la decisione della Regione.

“Tutto l’iter burocratico è stato rispettato alla lettera nei tempi previsti e nella piena trasparenza - ha poi spiegato Salvatore Fazio - il progetto è stato approvato sia dal consiglio comunale di Arlena che dalla Regione; quindi, è nostro pieno diritto andare avanti con il progetto”

Poi riferendosi al diniego dei sindaci della Tuscia:

“Ci sono contratti firmati e impegni per la fornitura di materie alle aziende, se dovessimo subire dei danni derivanti dagli ultimi fatti, sicuramente procederemo per vie legali per tutelare i nostri diritti”.

L’impianto, una volta realizzato dovrebbe trattare solo rifiuti provenienti dal mare e dalle spiagge, comprese le zone lacuali e le impurità presenti nella raccolta dell’umido. (Per intenderci quello che per sbaglio finisce nel secchio casalingo dei rifiuti umidi.)

Per un totale di circa 40mila tonnellate all’anno.

“Ad Arlena come bonus dovrebbero arrivare 600 mila euro di royalties all’anno - ha concluso Fazio – in più, il versamento dell’Imu dei capannoni dell’impianto e l’assunzione di lavoratori provenienti dal territorio, tra cui due professionisti che certificheranno la qualità dei rifiuti in entrata nell’impianto.

Inoltre, il piccolo Comune vedrà la realizzazione di un asilo e in accordo con la soprintendenza, ulteriori 20 mila euro l’anno per il recupero della zona archeologica di Arlena”.






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