ANNO 14 n° 118
Discarica Arlena: mercoledì il consiglio e manifestazione del fronte del no
Tuscania primo dei Comuni limitrofi a preparare un ricorso contro il Tar
15/07/2023 - 06:52

di Giovanni Masotti

ARLENA DI CASTRO - La netta presa di posizione di Valentina Paterna, presidente della commissione regionale Ambiente, che ha chiesto alla giunta della Pisana di sospendere l'iter che porterebbe alla realizzazione della mega-discarica di rifiuti plastici ad Arlena di Castro, ha galvanizzato la folta schiera degli oppositori dell' impianto 'monstre' che sorgerebbe nel cuore della Tuscia.

Capofila della 'rivolta' contro questa scelta, che appartiene - non dimentichiamolo - alla defunta giunta Zingaretti, è il sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci, che l' ha definita giorni fa 'un'operazione economica di interesse privato'. Lui è andato ancora avanti rispetto alla Paterna e ha subito annunciato un ricorso al Tar contro l'edificazione della gigantesca struttura, un pugno in faccia all' equilibrio ambientale e paesaggistico di una buona fetta della Tuscia.

Guerra aperta, dunque, e altri Comuni che intendono seguire l'esempio di Tuscania. Sono del resto trentadue i municipi del viterbese che sostengono il no rotondo pronunciato dalla Provincia. Un appoggio massiccio. Unica eccezione, sembrerebbe un assurdo, proprio il Comune di Arlena di Castro, guidato dal sindaco Cascianelli, che nel 2020 approvò una poi contestata delibera, che spalancava le porte alla costruzione della discarica.

Mercoledì prossimo, in proposito, si disputerà una vera e propria prova di forza sulla questione che ha purtroppo rinverdito la tentazione di certa politica di fare della Tuscia la pattumiera di Roma e del Lazio. Mercoledì, dicevamo, si terrà un infuocato consiglio comunale ad Arlena e gli avversari della discarica, maggioranza nel paesino di 800 anime, manifesteranno per il no e non saranno soli. Ci saranno anche decine di cittadini di Comuni limitrofi, anch' essi fieramente contrari alla sciagurata scelta, che verranno a urlare la loro rabbia.

'Siamo consapevoli delle difficoltà oggettive che ci sono nel cancellare questo atto della Regione - spiega Emanuela Bartolini, vicesindaco di Canino - ma lotteremo fino in fondo per difendere i nostri territori e la nostra agricoltura'. A dare ragione ai fautori del no ci sono del resto i dati certificati dalla Provincia che vengono sottolineati, ad Arlena, dal Comitato civico protagonista della raccolta di firme contro la costruzione dell' opera, come ci sintetizza Mirella Bocci, la 'pasionaria' del gruppo.

'Abbiamo lavorato su queste tabelle dove vengono definite le zone non idonee (in rosso) per costruire discariche. Il risultato è eloquente, il rosso impera. Inoltre - prosegue - abbiamo realizzato un' agenda che evidenzia i punti sensibili dalla distanza della discarica. Ebbene c'è anche un acquedotto su una sorgente naturale, quella del Linare! L’inquinamento del Linare andrà a sfociare nel Marta, quindi verranno coinvolte le falde di Tuscania che condurranno tutto al mare di Tarquinia. Un disastro. Ed emerge chiaramente che manca la distanza regolamentare dal centro abitato. Non ci interessano ne’ denaro, ne’ opere pubbliche - si scalda la signora Bocci - non ne abbiamo bisogno. Vogliamo solo che il nostro ambiente rimanga sano e incontaminato e soprattutto fuori da giochetti politici che non ci interessano. Tutti i sindaci della provincia sono contrari, ricordiamolo. Noi non ci arrenderemo!'.

Mercoledì si vedrà quello che accadrà. Le minoranze promettono battaglia contro la giunta Cascianelli, che conferma invece il si' malgrado le proteste diffuse.






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