ANNO 14 n° 118
Discarica ad Arlena: insorge anche AssoTuscania
L'associazione: '' Si tratterebbe del quarto impianto in tutta la Tuscia''
26/06/2023 - 06:53

ARLENA DI CASTRO - Si terranno domani l'assemblea dei sindaci e il consiglio provinciale in cui verrà affrontata la questione della realizzazione di una discarica della plastica nel territorio di Arlena di Castro. 

Intanto si allarga il coro dei no.  L'Assotuscania si dichiara contraria.

''La nostra impressione - dice -  è che si voglia spacciare per un'operazione di tutela ambientale la costruzione dell'ennesima discarica nella Tuscia per raccogliere '...lo scarto degli impianti di trattamento del rifiuto urbano la cui provenienza riguarda l'intero territorio regionale'. Questo per AssoTuscania è inaccettabile. Si tratterebbe infatti della quarta discarica nella provincia di Viterbo, che trasformerebbe un territorio già invaso da centinaia di pale eoliche e da migliaia di ettari di fotovoltaico, in un hub dei rifiuti a servizio di tre Regioni: Lazio, Umbria e Toscana. Con un complessivo passaggio di circa 200 camion al giorno''.

Assotuscania sottolinea che le infrastrutture a servizio dell'impianto di Arlena di Castro sono totalmente insufficienti (strade piccole tortuose, al di là di quanto invece ottimisticamente indicato nel progetto), il che comporterebbe che il peso del traffico di mezzi pesanti (circa 10 al giorno) ricada su tutto quel quadrante di territorio, coinvolgendo forzatamente i Comuni di Tuscania, Canino e Montalto di Castro, che stanno esprimendo con forza la propria contrarietà al progetto.

''La Tuscia, soprattutto la fascia che va dal lago di Bolsena al mare - dice Assotuscania - sembra essere diventata una specie di 'pattumiera' del Lazio. Discariche, migliaia di ettari di fotovoltaico e circa 120 pale eoliche alte fino a 250 metri, diversi possibili siti individuati per il deposito unico scorie nucleari geotermico e altro ancora.

Viene a poco a poco distrutto un territorio agricolo dove imprenditori innovativi e coraggiosi investono sul biologico, dove ci sono riserve naturali e ambienti fondamentali per la biodiversità, con paesaggio pregiato e beni culturali importanti, dagli etruschi al rinascimento passando per il medioevo, patrimonio di tutto il nostro Paese e che ospita diversi siti Unesco e altri hanno chiesto o stanno chiedendo il riconoscimento. Noi non ci stiamo!''.

L'associazione invita quindi i sindaci e tutti i consigli comunali che sono contrari a intraprendere ogni azione possibile in ogni sede, politica e amministrativa.






Facebook Twitter Rss