ANNO 15 n° 308
Di lavoro non si può morire, a Viterbo arriva il portale sulla sicurezza
Il nuovo portale permetterà di incrociare le informazioni tra enti e aziende per analisi e prevenzione in tempo reale
Andrea
04/11/2025 - 06:40
di Andrea Farronato

VITERBO - La sicurezza sul lavoro non è un concetto astratto, ma una cosa concreta che coinvolge tutti, dai lavoratori, alle istituzioni, alla comunità. Da questa consapevolezza nasce l’iniziativa presentata nella cornice universitaria di Santa Maria in Gradi, dove è stato annunciato un portale digitale per raccogliere e analizzare i dati sugli infortuni sil lavoro, strumento condiviso tra enti pubblici, sindacati e imprese per monitorare i rischi e migliorare la prevenzione.

La tutela dei lavoratori è il primo dei diritti: un lavoro non è vero se non è anche sicuro”, ha introdotto Sara De Luca, responsabile di Coco Pro Inail Viterbo, illustrando il funzionamento della piattaforma “infortuni e malattie professionali”, che consentirà di unire le informazioni provenienti da tutti gli enti per fornire risposte e analisi in tempo reale.

La segretaria generale della Cisl Viterbo, Elisa Durantini, ha ricordato che “nel 2024 la provincia ha ottenuto la maglia nera per gli infortuni, e nel 2025 i casi sono in leggero aumento, circa 900. Ogni singolo incidente è una sconfitta collettiva”.

Presenti alla conferenza anche le istituzioni: “Di lavoro non si può morire” ha aggiunto la sindaca, Chiara Frontini, spiegando come “le norme non bastano se manca il senso di responsabilità individuale”. Il capo di gabinetto della Prefettura, Luca Mecchia, ha parlato di “sinergia tra istituzioni, sindacati e imprese, perché la prevenzione passa dalla consapevolezza”.

Alla tavola rotonda hanno partecipato anche la ASL di Viterbo, la Guardia di Finanza, la Provincia e la Curia vescovile, insieme al segretario generale CISL Enrico Coppotelli, per la definizione di un protocollo provinciale sulla sicurezza. Un passo avanti concreto verso quella che è stata definita la “sicurezza del cittadino”, che parte dal lavoro e arriva fino alla famiglia.






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