CORCHIANO - Conto alla rovescia per la manifestazione pubblica contro il deposito di scorie nucleari in programma per domenica prossima 11 maggio a Corchiano. In vista dell'appuntamento il sindaco Gianfranco Piergentili, ha scritto una lettera ai cittadini che è un appello alla partecipazione.
''Ormai il rischio che 95 mila metri cubi di scorie nucleari vengano smaltite sul nostro territorio sta diventando sempre più reale - scrive Piergentili - un pericolo grave che modificherebbe in maniera tragica e irreversibile il futuro della nostra terra.
Il fatto stesso che 21 aree idonee, su 51 a livello nazionale, siano state individuate proprio nella Tuscia, su un territorio che non ricopre nemmeno l’1% di quello italiano, rappresenta già da sola una aberrazione inaccettabile.
E Corchiano, che ha avuto in regalo da Sogin ben 3 aree idonee sul nostro territorio, è uno dei comuni più a rischio, soprattutto perchè due di queste aree sono state individuate come “particolarmente idonee” e quindi prioritarie ad ospitare la discarica di scorie nucleari''.
Il sindaco ricorda tutte le azioni intraprese da 4 anni a questa parte contro questa ipotesi, azioni che non hanno avuto risposta ma ''il percorso di localizzazione del Deposito nazionale - dice - continua ad avanzare senza sosta''.
''Questo - scrive il sindaco - ci fa capire realmente contro chi stiamo combattendo questa battaglia: da una parte la scienza e la conoscenza del territorio, con studiosi, avvocati, professionisti e accademici di valenza nazionale e internazionale che hanno certificato e messo per iscritto, con la forza dei dati scientifici, l’assoluta non idoneità del nostro territorio ad ospitare la discarica di scorie radioattive; dall’altra la Sogin, una Società pubblica partecipata dallo Stato, una Società che ha lavorato in maniera occulta, nell’oscurità dei palazzi, utilizzando carte obsolete e una metodologia vecchia e sbagliata, applicata in maniera arbitraria senza un minimo di trasparenza''.
Per il primo cittadino ''non possiamo assolutamente rimanere inermi davanti a questo scempio. In questi anni abbiamo imparato a nostre spese, che questa battaglia non si può giocare soltanto sui tavoli istituzionali, nè tantomeno su quelli prettamente scientifici. Questa battaglia la dobbiamo giocare tutti insieme, come un unico territorio della Tuscia, scendendo in strada, facendo sentire la nostra voce e le nostre ragioni con sempre maggior convinzione, determinazione e consapevolezza, per mandare un segnale ancora più forte e chiaro a chi ha pensato, manipolando le carte, che la Tuscia fosse una terra mite, fatta di bravi lavoratori, facile da conquistare: facciamogli capire che si sta sbagliando di grosso, qui non si passa''.
Piergentili invita quindi tutti l’11 maggio a Corchiano a scendere ''in strada e urlare con forza che non accetteremo mai decisioni calate dall’alto: “Giù le mani dalla nostra terra”. Non possiamo accettare - dice - che chi decide abbia volutamente ignorato l’evidenza: l’origine vulcanica del nostro territorio, la ricchezza delle falde di superficie, la presenza di aree naturali protette, di siti archeologici di enorme rilevanza storica, di un’agricoltura di eccellenza all’interno di Distretti Biologici già tutelati per legge, che escluderebbero a priori i nostri territori''.