VITERBO - ''Se pensavano di trovare una provincia numericamente poco “pesante” e suddita, hanno fatto male i conti. Non è possibile continuare a subire queste ingiustizie inermi: rifiuti, impianti di fotovoltaico ed eolico a perdita d’occhio, e ora il rischio del deposito nazionale di scorie nucleari''. Così la sindaca Frontini a margine della partecipazione alla marcia di Vulci. Un corteo, organizzato da Tuscia in Movimento, a cui hanno partecipato migliaia di persone. Tanti i sindaci dei comuni interessati, il presidente della Provincia Alessandro Romoli e il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Enrico Panunzi.
''Una volta tanto - ha aggiunto Frontini - dai palazzi che contano vogliamo risposte, e che queste siano nella direzione della tutela e dello sviluppo del territorio, non della sua distruzione''.
Tra i presenti anche il sindaco di Tarquinia, Francesco Sposetti.
''Come sindaco di Tarquinia - ha detto Sposetti - ho più volte espresso a nome mio e a quello dell’amministrazione comunale, la netta opposizione a questo progetto, una posizione condivisa dall’intera città che rappresento.
La Tuscia, con la sua storia millenaria, la sua vocazione agricola, turistica e culturale, è un patrimonio da tutelare e difendere. Non possiamo permettere che decisioni calate dall’alto mettano a rischio le peculiarità agricole, turistiche e culturali, che da sempre contraddistinguono la provincia di Viterbo.
È inaccettabile - ha proseguito il sindaco di Tarquinia - che le comunità locali vengano ignorate su una questione così cruciale. La nostra voce deve essere ascoltata, perché il nostro territorio è un bene inestimabile che merita rispetto e protezione. Non resteremo in silenzio e continueremo a lottare per un futuro che tuteli l’ambiente, la salute e la qualità della vita dei cittadini. Insieme a tutta l’Amministrazione comunale, continuerò a portare avanti questa battaglia al fianco delle nostre comunità''.