CIVITA CASTELLANA - 'Contro la crisi economica e dei valori serve un nuovo patto sociale. Il lavoro oggi deve essere fonte di speranza, fraternità e giustizia sociale', in queste parole pronunciate dal vescovo Marco Salvi è incardinato il senso dell'incontro di ieri mattina alla curia vescovile, a cui hanno preso parte, oltre al vescovo, Carlo Cefaloni (Consulta nazionale del lavoro – CEI), Augusto Ciarrocchi (presidente di Confindustria ceramica), Marco Colacicco (presidente Mittel), Franco Ferrazza (consulente e coach), ed Emanuele Cicuti (docente alla Pontificia università salesiana e direttore del progetto “Desiderio di Barbiana”). L'iniziativa, organizzata dalla pastorale sociale e del lavoro della diocesi, ha rappresentato un'occasione di confronto e di dibattito sul tema del lavoro e della dignità umana. Presenti sindaci e imprenditori del distretto
'Il lavoro - ha detto il vescovo durante il momento di preghiera iniziale nella chiesa di san Francesco - è un dono di Dio e deve rappresentare per l'uomo e la donna una vera e propria vocazione che permetta di esprimere il proprio talento. Tuttavia spesso ci troviamo di fronte a difficoltà come la disoccupazione, le ingiustizie e la precarietà. Questi fattori hanno portato ad una profonda crisi economica e sociale e come pastore di questa diocesi avverto l'esigenza di un nuovo patto sociale che serva a superare i vecchi conflitti sociali e le inutili sconfitte ideologiche, che liberi energie nuove e valorizzi i talenti, al fine di aiutare le giovani generazioni ad avere il giusto spazio per la loro identità e potenzialità. Serve un'alleanza generazionale. Serve ripensare ad una nuova cultura del lavoro che si prefigge di salvaguardare la dignità umana, un nuovo stato sociale pensato sulle imprese e le famiglie che rappresenta'. Parole forti, concetti importanti che vogliono legare in modo ancora più saldo la chiesa con la società civile.
Concetti ripresi dai relatori presenti. Secondo Carlo Cefaloni: 'Bisogna trovare spazio al dialogo costruttivo per rispondere e affrontare i problemi di oggi legati al mondo del lavoro'. Per il presidente Ciarrocchi: 'Il distretto è un fiore all'occhiello della produzione ceramica sanitaria, ma le politiche europee rischiano di schiacciarlo. Le imprese hanno puntato sul design e arredo bagno, ma rappresentato solo il 2percento della produzione rispetto al mercato mondiale. La sfida - conclude - passa 'alzando l'asticella'. Non è possibile alzare i prezzi, ma bisogna spingere nella produzione. Le nostre aziende hanno una storia che deve essere valorizzata'.
'Una storia - ha ripreso il presidente Colacicco - che rischia di scomparire se non ci sono risorse che sapranno portare avanti questi saperi'. Il riferimento è alle giovani generazioni: 'Bisogna investire nella formazione - ha rimarcato -.affinche non vada perso questo patrimonio centenario legato alla tradizione ceramica'.
Negli interventi finali il segretario della Filctem Cgil Mauro Vaccarotti ha posto l'attenzione sull'importanza della sicurezza sul lavoro, sulla formazione, sul riconoscimento del lavoro usurante non ancora avallato dai decreti attuativi e arriva dritto al punto: 'Per rispondere alle questioni sollevate oggi, propongo a tutti i sindaci, ai sindacati, agli imprenditori di riunirsi intorno ad un tavolo per decidere e pianificare il futuro di questo distretto'. L'appello, rivolto in prima battuta al primo cittadino Luca Giampieri, sindaco del comune capofila (assente per motivi familiari) è stato accolto da Claudio Ricci e Danilo Piersanti, rispettivamente sindaci di Fabrica di Roma e Gallese.