VITERBO - Una giornata carica di significato quella di ieri per il vescovo Francesco Orazio Piazza, non solo perchè ha preso ufficialmente le redini della Diocesi, ma anche per i messaggi che ha lanciato nell'avvio del suo percorso a Viterbo.
Non è sfuggito che appena arrivato ha visitato due luoghi simbolo della città: il santuario della Madonna della Quercia e quello di Santa Rosa. Ma ha voluto incontrare anche i più deboli: i detenuti del carcere di Mammagialla e i malati di Villa Rosa.
Delle difficoltà della comunità, ''una carovana in cammino'', per dirla con le sue parole, ha parlato anche nell'omelia in cui ha rivolto un appello a tutti. Quello a prendere posizione contro le ingiustizie e le difficoltà della vita.
Il vescovo Piazza sottolineato come l’umanità sia ''segnata da difficoltà economiche, lacerazione sociale, da questo atteggiamento predatorio che rende il nostro ambiente di vita meno umano e meno solidale. Un atteggiamento predatorio non solo verso l’uomo, ma anche verso il Creato''.
Ha detto che oggi c'è una «economia aggressiva, disumana, senza cuore, che dimentica i volti delle persone, delle famiglie che sono chiamate a rispondere quotidianamente con quell’impegno del lavoro, lavoro che molto spesso non c’è».
Rispetto a queste situazione c'è bisogno di una ''scossa''. «Abbiamo bisogno - ha detto il vescovo Piazza - di prendere posizione. Talvolta utilizziamo atteggiamenti vacui e vuoti sperando in un miracolo, ma il miracolo è la responsabilità di ognuno di noi».
Prima di lui, nel suo saluto istituzionale, anche la sindaca Frontini, facendo riferimento alle difficoltà della società e all'avanzare delle nuove povertà, aveva invitato a cambiare prospettiva e passare dalla ''competenza alla corresponsabilità''.