ORIOLO ROMANO – Oltre diciotto anni di soprusi, maltrattamenti e scenate di gelosia finite poi alle mani. Oltre diciotto anni di insulti e provocazioni. Minacce di morte. Come quando con il filo della corrente attorno al collo della sua compagna, le avrebbe detto ''Vedi? Che ci metto ad ammazzarti?''. Niente. Pochi minuti. La sua forza, contro il corpo minuto della donna. Oggi parte civile nel processo per maltrattamenti a carico del suo ex compagno.

A legare i due giovani, entrambi originari di Oriolo Romano, una relazione malata, dalla quale lei non avrebbe avuto il coraggio di staccarsi. Come avrebbe più volte confidato ad un amico: ''Mi ha detto che voleva denunciare il suo compagno, ma che non ne aveva il coraggio. Temeva che poi la situazione diventasse ancora più insostenibile''.

Più insostenibile delle continue scenate di gelosia, delle minacce e delle violenze subite tra le mura domestiche: in più occasioni le avrebbe messo le mani attorno al collo, tentando di soffocarla e, una volta, le avrebbe addirittura puntato alla gola un coltello da cucina.

Nel mirino dell’uomo, anche i parenti più prossimi della compagna: ‘’Ha minacciato di uccidere i suoi genitori e addirittura il figlio’’ spiega in aula un amico della donna.

''Veniva quotidianamente insultata. Ricordo ancora quando mi ha chiamato in lacrima: era il 15 aprile del 2014. Le aveva appena dato della poco di buono perché aveva accompagnato il figlio ad una festa di compleanno. Aveva giurato di ucciderla e che non gli sarebbe importato nulla di finire in galera, se lei fosse sparita dalla faccia della terra. L’ho accompagnata in caserma. Quella storia doveva finire’’.

La donna, oggi parte civile nel processo, secondo quanto raccontato in aula, sarebbe stata a lungo in terapia da una psicologo: ''Quella relazione l’ha stremata. Ora sta meglio''.

Si tornerà in aula a dicembre.