CIVITA CASTELLANA -  Comitati di quartiere, approvato ieri all'unanimità in sede di consiglio comunale il regolamento che ne disciplina il relativo funzionamento. L'approvazione è giunta al termine di un iter iniziato con una mozione del consigliere pentastellato Valerio Biondi, e seguita da un emendamento presentato dalla maggioranza. Ieri il voto per l'ok definitivo.

Il regolamento redatto dal Comune di Civita Castellana, oltre a disciplinare i rapporti con l'amministrazione comunale ne stabilisce le funzioni, l'organizzazione e le prerogative. Sostanzialmente ne sottolinea la sua natura fondante, di organismo territoriale formato da cittadini che svolgono un ruolo attivo e propositivo, che siano portatori di proposte per il miglioramento delle condizioni di vita del proprio quartiere. Possono far parte dei comitati di quartiere i cittadini, così come tutti i titolari di attività commerciali, produttive, associazionistiche e di istituzioni religiose

Ogni Comitato può avvalersi di uno Statuto che dovrà essere depositato presso il Comune.

In considerazione della sua estensione territoriale il Comune di Civita Castellana ha già riconosciuto sette quartieri, a cominciare dalla zona più esterna della città: Fabbrece, La Penna, Fontana Quaiola, Priati; Colonnette, Catamello, Pizzo Garofalo, Catalano, Terrano; Cava Cacciano, Carraccia, San Giovanni, Fontana Matuccia, Fontanelle; Quartaccio, Cenciani, Monte Filippetti, Gabelletta, Pianetento, Casone; Centro Storico; e la frazione di Sassacci, Monticelli, Prataroni, Casale Ettorre, Caciotti; e Borghetto, Lucciano.

Soddisfazione da parte del consigliere Biondi:'Con l'approvazione dello Statuto finalmente i cittadini avranno uno strumento in più per far arrivare la propria voce in Comune, esporre le eventuali problematiche, le esigenze del territorio e, allo stesso tempo, formulare delle proposte migliorative per il proprio quartiere. Fin da ora - conclude - ritengo che sia importante dare la giusta pubblicità e il giusto riconoscimento a questo nuovo strumento a disposizione della collettività'.