ANNO 14 n° 88
Come fare per tenere sotto controllo la glicemia
28/06/2022 - 14:58

Controllare la glicemia, ossia il livello di glucosio nel sangue, è un ottimo modo per monitorare il proprio stato di salute. Si tratta di un parametro fondamentale, che si lega da una parte alla corretta alimentazione da seguire nel corso della giornata e, dall’altro, alla giusta gestione di tutti i processi vitali che si attivano con il metabolismo e l’assunzione di cibo di diversa natura. L’argomento coinvolge ovviamente anche l’insulina, quell’ormone prodotto dal pancreas che regola l’assorbimento o l’immagazzinamento del glucosio da parte dell’organismo, andando dunque ad alterare il tasso glicemico.

Perché controllare la glicemia

Il controllo della glicemia è essenziale nel monitoraggio di alcune malattie, tra le quali spicca certamente il diabete: i soggetti affetti da diabete, infatti, non producono una sufficiente quantità di insulina, ragion per cui il livello di glucosio nel loro sangue cresce senza controllo. Da qui, l’importanza di un monitoraggio costante, che può avvenire anche tramite le strisce Contour Next: si tratta di strisce reattive che necessitano di una quantità di sangue pari al massimo a 0,6 microlitri, che viene poi analizzata per stabilirne la percentuale di glucosio e dunque il tasso di glicemia del soggetto.

I rischi per un paziente diabetico sono diversi: un livello di glicemia troppo basso può provocare la cosiddetta ipoglicemia, una situazione indesiderabile tanto quanto il suo opposto, l’iperglicemia, caratterizzata da una percentuale di glucosio nel sangue troppo alta. Il pericolo del coma diabetico è dietro l’angolo, ragione per cui è necessario monitorare il proprio livello di glucosio costantemente.

Quando controllare la glicemia

Ferma restando l’importanza di tenere sempre in considerazione le istruzioni del proprio medico curante, chiunque desideri svolgere un esame del proprio livello glicemico tramite le contour next strisce può utilizzare questo sistema in alcuni momenti ben specifici della giornata:

• Prima dei pasti, così da avere un’idea del proprio livello glicemico a stomaco ancora vuoto.

• 2 ore dopo il pasto, allo scopo di effettuare un confronto e capire come l’alimentazione assunta e la terapia seguita influenzino il tasso glicemico.

• La sera, così da capire se è necessario uno spuntino prima di mettersi a dormire.

• Prima di somministrarsi l’insulina, per quantificare l’azione del farmaco assunto.

A questi momenti essenziali, inoltre, se ne possono aggiungere anche altri, altrettanto definiti:

• Al mattino, prima della colazione, così da valutare l’andamento della terapia e dei suoi effetti nel corso della notte.

• Prima di qualsiasi attività fisica, al fine di capire se il corpo è in grado di sostenerla, senza correre il rischio di cedere durante l’esercizio.

• Dopo l’attività fisica, per riconoscere i suoi effetti sul livello glicemico.

• Prima di mettersi alla guida, per essere certi che il proprio livello di glicemia sia idoneo e non si corra il rischio di un attacco di ipoglicemia mentre si è al volante.

Infine, al di là di momenti della giornata più o meno precisi e identificabili, si consiglia di controllare la glicemia quando si introduce un nuovo alimento nella propria dieta o un nuovo farmaco nella propria terapia. Allo stesso tempo, variazioni nei dosaggi dei farmaci già assunti o sensibili sbalzi del proprio stato di salute possono essere un valido motivo per un controllo del proprio livello di glucosio.

Il monitoraggio del tasso glicemico

Esistono diversi modi con cui è ormai possibili controllare la propria glicemia. Indipendentemente dal metodo selezionato, si può pensare di organizzare un vero e proprio diario glicemico, in cui riportare a mano o tramite apposita applicazione tutti i dati relativi alle misurazioni quotidiane effettuate, segnalando eventuali variazioni significative. Queste possono essere collegate a modifiche della terapia condotta o della dieta seguita e, come tali, devono essere evidenziate per meglio monitorare il proprio organismo e le sue reazioni ai cambiamenti.

La combinazione di automonitoraggio e diario glicemico è dunque estremamente funzionale non soltanto al paziente, ma anche allo stesso medico che, in virtù delle proprie conoscenze, possiede una risorsa importante per calibrare meglio la terapia da somministrare al soggetto diabetico. Il tutto, ovviamente, vale soltanto se le misurazioni con le strisce reattive sono condotte nel migliore dei modi, e dunque conservandole in un luogo asciutto e fresco, per poi maneggiarle solo con mani pulite, senza farle entrare in contatto con residui di cibo o bevande.

Fatti salvi questi accorgimenti, la procedura è essenzialmente molto intuitiva, poiché si basa sulla disposizione di una goccia di sangue sulla striscia monouso, da inserire a sua volta nel lettore del glucometro: questo, fornirà sul proprio schermo il valore corrispondente alla glicemia rilevata nel sangue.

In conclusione, una procedura molto semplice come quella legata all’uso del glucometro e delle strisce reattive monouso può garantire un miglioramento della salute del paziente diabetico, o quanto meno un più attento monitoraggio della sua glicemia, con ovvie conseguenze positive sulla terapia e sul suo stile di vita. Ovviamente, l’uso di questi strumenti non esclude la necessità di seguire una dieta adeguata, ricca di fibre e da accompagnare ad attività sportive e rilassanti.






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