ANNO 14 n° 118
Civitavecchia porto, Orte interporto, Viterbo aeroporto: un triangolo vincente
Un sogno? Forse. Ma da tirare fuori dal cassetto
10/07/2023 - 07:01

di Giovanni Masotti

VITERBO - Quella che stiamo per proporvi non è solo una prospettiva fantasiosa o futuribile. Potrebbe invece diventare un percorso concreto e vincente, rilanciato da alcuni recenti studi di settore, capace di scatenare una rivoluzione nel traffico merci mondiale e che si fonderebbe su tre poli uniti l' uno all' altro: Civitavecchia, Orte e Viterbo. Il punto di partenza è questo: oggi come oggi le navi container preferiscono i porti del Nord Europa, ma una Civitavecchia irrobustita potrebbe attrarre maggiore traffico. Come? Migliorando le infrastrutture e sfruttando così la sua posizione strategica nel Mediterraneo.

'Civitavecchia, posizionata al centro della penisola - spiega il presidente del comitato per l' aeroporto di Viterbo Giovanni Bartoletti - potrebbe senza dubbio essere in grado di far concorrenza ai più blasonati porti commerciali europei. Basti pensare che l'imminente completamento della 'superstrada dei due mari' sta per essere ultimato nel quadrante ovest con il collegamento tra Orte e Civitavecchia. In tale ottica, tanto per stimolare nuovi ragionamenti - sottolinea Bartoletti - potrebbe crearsi una direttrice di soli 50 km, uno dei poli logistici più interessanti d'Europa, una sorta di 'waterfront', tra il porto, l’auspicabile realizzando aeroporto di Viterbo e l’interporto di Orte collegato con uno dei nodi ferroviari più importanti d'Italia. È bene peraltro ricordare - prosegue Bartoletti - che tra Civitavecchia e Orte esiste una linea ferroviaria già realizzata che deve essere soltanto ripristinata. Si tratterebbe, allora, di unire le forze tra le tre realtà locali che abbiamo citato per realizzare uno dei progetti più ambiziosi nella logistica del vecchio continente. Diversamente si rischierebbe di perdere il treno, la nave e anche l'aereo'. Infatti, nel panorama del commercio globale, il Mediterraneo svolge un ruolo sempre più fondamentale. L' Italia, con i suoi quasi ottomila km di coste, costituirebbe una incredibile piattaforma strategica per accogliere il business dell’immenso traffico merci proveniente dal sud-est asiatico, ma ancora stenta a comprendere appieno il suo potenziale e a sfruttarlo a proprio vantaggio. Eppure la geografia di base non mente: l'Italia e il mar Mediterraneo possono giocare un ruolo determinante di collegamento tra l' oceano Pacifico, l'oceano Indiano e l'oceano Atlantico, dove circola quasi tutto il commercio globale. L' 80-90% delle merci viaggia per mare, rendendo la posizione dell'Italia di per sé cruciale. Per questo è necessario cercare di attrarre una parte almeno di questi traffici migliorando la capacità del nostro paese di ricevere e distribuire le merci sul continente. Attualmente le navi container in arrivo dall'Asia preferiscono navigare cinque giorni di più, per scaricare nei porti di Rotterdam, Anversa e Amburgo, perché sono meglio organizzati e collegati con l'entroterra rispetto ai porti italiani. Come ribaltare questa situazione? La soluzione possibile potrebbe essere l'ampliamento dei porti principali, il potenziamento della rete stradale e ferroviaria e il miglioramento dell'interscambio tra porti, strade e ferrovie. Questi interventi non solo attrarrebbero investimenti massicci, ma creerebbero anche occupazione e contribuirebbero allo sviluppo del nostro centro-sud. Un sogno velleitario? Forse. Ma per giudicarne l' impatto reale, occorrerebbe intanto tirarlo fuori dal cassetto.






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