ANNO 15 n° 282
Civita Castellana scende sotto i 15mila abitanti
Secondo l'Istat nel mese di luglio la cittą ha registrato 14.999 unitą. In 16 anni persi 2500 residenti
Alessandra
09/10/2025 - 07:41
di Alessandra Sorge

CIVITA CASTELLANA - Il labile confine demografico nella città della ceramica si è fermato a 14.999 abitanti. E' il dato registrato dall'Istat a luglio 2025, mese in cui la cittadina falisca è scesa sotto le 15mila unità, perdendo progressivamente 46 abitanti dall'inizio dell'anno al netto del saldo migratorio interno e dei decessi.

Il dato va letto per quello che è. Ovvero un campanello d’allarme che non promette nulla di buono. In primis perché sotto i 15mila abitanti non si perde solo prestigio, ma anche e soprattutto finanziamenti, servizi e centralità amministrativa. Una soglia che rappresenta uno spartiacque per l'accesso a fondi statali ed europei, per la classificazione nei bandi pubblici, per il numero di consiglieri comunali, per la gestione delle risorse e per il peso politico stesso del Comune.

Il lento declino demografico che ha investito Civita Castellana pare sia diventato irreversibile a partire dagli ultimi 15 anni. Nel 2009 si contavano 17.500 unità, nel 2024 la popolazione civitonica è scesa di ulteriori 112 unità, passando dai 15143 abitanti di gennaio ai 15031 del 31 dicembre. Ancora più marcato il dato dell'ultimo quinquennio, che ha fatto registrare una perdita di oltre 700 abitanti a partire dal primo giorno del 2019. Non è un caso che il primo segnale di crisi arrivi proprio dai banchi di scuola. La scuola elementare XXV aprile, ad esempio, quest'anno non è riuscita a formare una classe prima per mancanza di iscrizioni.

Dai banchi dell'opposizione il consigliere di Rifondazione Comunista Yuri Cavalieri analizza il caso: 'Dovremmo seriamente ragionare sul perché di questo costante declino, sulle cause politiche e sociali di questa discesa apparentemente senza fine perché un paese che perde abitanti è un paese stanco, che invecchia, culturalmente fermo e socialmente ed economicamente in declino, basta guardare i prezzi degli immobili.

Dobbiamo assolutamente invertire la rotta, pensare ad amministrazioni che agiscano nel concreto su politiche abitative (sgravi per giovani coppie e politiche abitative) , sociali (asili nido, servizi alle famiglie e inserimento nel mondo del lavoro) e culturali (riapertura cinema e teatro), nel frattempo bisogna fermare la speculazione edilizia e commerciale di chi pensa solo a colate di cemento mentre si sono persi migliaia di abitanti e pensare a politiche di recupero e restauro del patrimonio esistente'






Facebook Twitter Rss