ANNO 14 n° 120
'Cimice asiatica, a maggio pronti per il lancio della vespa samurai'
Se ne č parlato durante un incontro organizzato dal biodistretto della via Amerina sulla gestione sostenibile dei corileti
Alessandra
04/11/2023 - 08:32
di Alessandra Sorge

'Cimice asiatica, a maggio saremo pronti per il lancio della vespa samurai'
Se ne è parlato durante un incontro organizzato dal biodistretto della via Amerina sulla gestione sostenibile dei corileti
CIVITA CASTELLANA - Cimici e gestione sostenibile dei corileti, se ne è parlato ieri durante un convegno organizzato dal biodistretto delle forre e della via Amerina a cui hanno preso parte amministratori, associazioni agricole e agricoltori. A coordinare gli interventi il presidente Famiano Crucianelli: 'Da mesi gli agricoltori sono alle prese con questa problematica che sta arrecando ingenti danni alle nostre colture - ha annunciato a inizio conferenza -. Il nocciolo, ad esempio, è stato letteralmente preso d'assalto da questo fastidioso insetto, tanto da esserne stato danneggiato irrimediabilmente dal punto di vista della resa e della qualità stessa del prodotto'.
La situazione, divenuta ormai allarmante, ha richiamato anche la parte politica che, dopo aver recentemente convocato un tavolo in regione, ha proposto come possibile soluzione l'inserimento della vespa samurai come naturale antagonista della cimice. 
'L'esperimento partito al nord - ha riferito il professor Antonio De Cristofaro del comitato scientifico - ha già dato buoni frutti, tuttavia l'inserimento della vespa samurai non sarà risolutiva al cento per cento e, trattandosi di una specie aliena, è importante monitorare le popolazioni'.
Tornando alla cimice, il professore ha spiegato le dinamiche che hanno portato alla crescita esponenziale di questo insetto nelle nostre campagne: 'Una sola cimice può deporre dalle 250 alle 400 uova a marzo. Dai nostri studi abbiamo appurato che il rapporto maschi femmine è di 1 a 1. Questo significa che in seconda generazione si arriverà ad avere 80mila cimici già entro luglio e agosto, ma se le condizioni lo consentono, a novembre in terza generazione ci ritrovermo a contare 16 milioni di esemplari, senza considerare la mortalità che può comunque arrivare al 90%. Siamo ad un punto critico'.
La soluzione: 'Per evitare danni - ribadisce De Cristoforo - è importante controllare anticipatamente la prolificazione delle cimici, fare un monitoraggio capillare, costante e precoce attraverso siti di svernamento che vanno distrutti a febbraio'.
Oltre ciò, la soluzione condivisa che aiuterbbe ad arginare il problema rimane quella, come ha più volte sottolineato Crucianelli: 'Di tornare a creare le condizioni di biodiversità, evitare le monocolture e l'uso massiccio di pesticidi, che nella maggior parte dei casi si rivela inefficace'.
E' stato poi il turno di Claudia Papalini dell'Arsial che ha speigato il ruolo del coordinamento corilico territoriale e di Emanuela Marcucci del servizio fitopatologico della regione Lazio. 'Stiamo lavorando sulla richiesta di autorizzazione per l'introduzione di questo imenottero parassitoide - ha riferito -. Dobbiamo produrre un dossier basato sullo studio approfondito del territorio e individuare i corridoi ecologici per il lancio degli insetti. Servono soldi e risorse ma contiamo di presentare questo studio entro gennaio-febbraio, cosicchè a maggio saremo pronti per il lancio della vespa samurai'
Il delegato provinciale Maurizio Palozzi, nel portare i saluti del consigliere Panunzi e del presidente Romoli ha ribadito l'impegno e l'interesse dell'amministrazione di seguire da vicino la vicenda affinchè la regione metta in campo le risorse necessarie ad ottenere l'autorizzazione ed elargire i fondi necessari.



CIVITA CASTELLANA - Cimici e gestione sostenibile dei corileti, se ne è parlato ieri durante un convegno organizzato dal biodistretto della via Amerina a cui hanno preso parte amministratori, associazioni agricole e agricoltori. A coordinare gli interventi il presidente Famiano Crucianelli: 'Da mesi gli agricoltori sono alle prese con questa problematica che sta arrecando ingenti danni alle nostre colture - ha annunciato a inizio conferenza -. Il nocciolo, ad esempio, è stato letteralmente preso d'assalto da questo fastidioso insetto, tanto da esserne stato danneggiato irrimediabilmente dal punto di vista della resa e della qualità stessa del prodotto'.

La situazione, divenuta ormai allarmante, ha richiamato anche la parte politica che, dopo aver recentemente convocato un tavolo in regione, ha proposto come possibile soluzione l'inserimento della vespa samurai come naturale antagonista della cimice. 'L'esperimento partito al nord - ha riferito il professor Antonio De Cristofaro del comitato scientifico - ha già dato buoni risultati, tuttavia l'inserimento della vespa samurai non sarà risolutiva al cento per cento e, trattandosi di una specie aliena, è importante monitorare le popolazioni'. Tornando alla cimice, il professore ha spiegato le dinamiche che hanno portato alla crescita esponenziale di questo insetto nelle nostre campagne: 'Una sola cimice può deporre dalle 250 alle 400 uova a marzo. Dai nostri studi abbiamo appurato che il rapporto maschi femmine è di 1 a 1. Questo significa che in seconda generazione si arriverà ad avere 80mila cimici già entro luglio e agosto, ma se le condizioni lo consentono, a novembre in terza generazione ci ritrovermo a contare 16 milioni di esemplari, senza considerare la mortalità che può comunque arrivare al 90%. Siamo ad un punto critico'.

La soluzione: 'Per evitare danni - ribadisce De Cristoforo - è importante controllare anticipatamente la prolificazione delle cimici, fare un monitoraggio capillare, costante e precoce attraverso siti di svernamento che vanno distrutti a febbraio'.
Oltre ciò, la soluzione condivisa che aiuterbbe ad arginare il problema rimane quella, come ha più volte sottolineato Crucianelli: 'Di tornare a creare le condizioni di biodiversità, evitare le monocolture e l'uso massiccio di pesticidi, che nella maggior parte dei casi si rivela inefficace'.

E' stato poi il turno di Claudia Papalini dell'Arsial che ha spiegato il ruolo del coordinamento corilico territoriale e di Emanuela Marcucci del servizio fitopatologico della regione Lazio. 'Stiamo lavorando sulla richiesta di autorizzazione per l'introduzione di questo imenottero parassitoide - ha riferito -. Dobbiamo produrre un dossier basato sullo studio approfondito del territorio e individuare i corridoi ecologici per il lancio degli insetti. Servono soldi e risorse ma contiamo di presentare questo studio entro gennaio-febbraio, cosicchè a maggio saremo pronti per il lancio della vespa samurai'

Il delegato provinciale Maurizio Palozzi, nel portare i saluti del consigliere regionale Panunzi e del presidente Romoli ha ribadito l'impegno e l'interesse dell'amministrazione di seguire da vicino la vicenda affinchè la regione metta in campo le risorse necessarie ad ottenere l'autorizzazione ed elargire i fondi necessari.






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