CIVITA CASTELLANA - (A.S.) Il 2023 della ceramica si chiude con il segno meno e da Sassuolo i numeri non sono incoraggianti. Secondo le stime 2023 di Confindustria ceramica il settore ha toccato nel 2023 il punto più basso di produzione e vendite dagli anni novanta: le vendite totali sono state pari a 362milioni di metri quadrati con una contrazione del 20percento rispetto al 2022. Il dato fa riferimento al settore delle piastrelle che, nel distretto emiliano, ha il suo cuore pulsante. Ma inevitabilmente l'onda d'urto si è spinta anche nella Tuscia, che a Civita Castellana ha il polo ceramico sanitario più importante d'Italia.
'Il 2023 - spiegano da Sassuolo - ha segnato una forte contrazione dei volumi di produzione, vendite ed export'.
Un recente studio di Intesa San Paolo aveva già evidenziato, nel secondo trimestre del 2023, un calo del 12 percento (dopo un ulteriore -6,4 percento del primo trimestre) di fatturato nel settore della ceramica sanitaria.
Nel complesso, nei primi sei mesi dell'anno il distretto viterbese ha chiuso con circa 62 milioni di euro di esportazioni, il 9,4% in meno rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. Tale contrazione, commentano da Sassuolo, pare abbia interessato tutti i principali mercati del mondo, ed in particolare l’Europa Occidentale ed il Nord America. Il dato di preconsuntivo della produzione è stimato su livelli simili a quelli delle vendite.
'Siamo in presenza di una crisi della domanda che interessa tutti i mercati - ha detto il presidente di Confindustria Giovanni Savorani - a partire dai principali paesi esteri del nostro export.
Per non appesantire troppo i magazzini si sono fermati gli impianti sia nel corso dell’anno che adesso, con uno stop abbastanza generalizzato fino a dopo la metà di gennaio 2024 e con il rischio che, in alcuni casi, prosegua anche nelle settimane successive. In questa situazione, oltre alla consueta manutenzione degli impianti, alcune aziende hanno avviato investimenti per la riqualificazione di linee produttive.
La competitività del Sistema Paese nel quale le nostre aziende sono chiamate ad operare è uno scenario con luci ed ombre. Diamo un giudizio positivo del Decreto sicurezza energetica, che conferma le due misure strutturali - finora mai attuate - a favore dei settori energivori quali la gas realese di metano nazionale e la electricy release. Auspichiamo che si possano arrivare a mettere a terra questo provvedimento in tempi brevi'.
Per quanto riguarda il distretto civitonico, che interessa una trentina di aziende e circa 2 mila dipendenti, le cose non vanno di certo meglio. Alcune aziende hanno fatto ricorso alla cassa integrazione, in attesa della riapertura del mercato che si auspica possa riprendere alla metà del prossimo anno.