ROMA – “Siamo finalmente su un percorso serio e coerente”. Con queste parole l’avvocato Stefano Falcioni, rappresentante legale del consigliere comunale Marco Bruzziches e di sua moglie Anna Maria Formini, ha commentato l’esito dell’udienza svoltasi nella mattina di venerdì 21 giugno, presso la Corte d’Appello di Roma. Al centro dell’attenzione giudiziaria c’è il procedimento noto come “la cena dei veleni”, che coinvolge la sindaca di Viterbo Chiara Frontini e il marito Fabio Cavini, accusati di minaccia nei confronti di un corpo politico, un reato di particolare gravità previsto dall’articolo 338 del codice penale.
Durante l’udienza, il procuratore generale Pantaleo Polifemo ha presentato alla corte la richiesta di rinvio a giudizio, illustrando nel dettaglio il ricorso depositato dal pubblico ministero Massimiliano Siddi. Il ricorso è stato presentato in opposizione alla precedente decisione del giudice per l’udienza preliminare, Fiorella Scarpato, che aveva dichiarato il non luogo a procedere.
“Sono molto soddisfatto dell’intervento del procuratore generale – ha affermato Falcioni – che ha dimostrato piena consapevolezza dei punti sollevati nel ricorso del pm Siddi, illustrandoli in maniera chiara e approfondita alla corte. È un segnale positivo per chi ha subito questo comportamento”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’avvocato Enrico Valentini, difensore dell’ex presidente del consiglio comunale Letizia Chiatti. “Il procuratore ha saputo evidenziare con grande precisione gli elementi centrali del reato contestato – ha spiegato – mostrando come la condotta degli imputati possa configurarsi come una minaccia tesa a limitare l’azione politica”.
Nel suo intervento in aula, Valentini ha ricostruito il contesto all’interno del quale si sono mossi i protagonisti della vicenda, mettendo in evidenza anche le possibili motivazioni che avrebbero spinto la sindaca Frontini ad assumere un comportamento volto a ridurre l’autonomia e l’influenza della Chiatti e di Bruzziches.
La Corte ha aggiornato il procedimento al 5 dicembre, data in cui saranno ascoltate le difese degli imputati Chiara Frontini e Fabio Cavini, rappresentati dagli avvocati Roberto e Francesco Massatani e da Giovanni Labate. In quella stessa udienza, i giudici potrebbero pronunciarsi sulla richiesta della Procura generale e decidere se disporre o meno il rinvio a giudizio.