di SDA
CIVITA CASTELLANA - Dopo settimane di voci e discussioni, arriva la conferma ufficiale: il gruppo Jamaicano, vincitore dell’edizione 2025 del Carnevale civitonico nella categoria carri allegorici, non parteciperà con un carro di prima categoria alla prossima edizione del 2026. La decisione è stata comunicata direttamente da Luca Rita, storico esponente e organizzatore del gruppo, attraverso un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, nato – come spiega – “per chiarire le cose e mettere fine alle solite chiacchiere di paese”.
Nel suo intervento, Rita ricostruisce passo dopo passo quanto accaduto nei mesi successivi alla vittoria dello scorso marzo.
“Dal 5 marzo, appena proclamati vincitori, abbiamo subito iniziato a pensare al nuovo carro per il 2026 – racconta – ma da parte della Fondazione Carnevale tutto taceva. Nei mesi di marzo, aprile e maggio nessuna comunicazione. Poi a giugno si comincia a sentire che ci sono problemi interni gravi, al punto da farci chiedere: si farà o no il prossimo Carnevale?”.
Secondo Rita, i gruppi avrebbero più volte chiesto chiarimenti, ma “tutto è rimasto nel silenzio”. Così, con l’incertezza sul futuro della manifestazione, “era impossibile iniziare a spendere migliaia di euro di tasca nostra”.
“Costruire un carro non è uno scherzo – precisa –: solo per tenere il rimorchio nel capannone spendiamo circa 10.000 euro l’anno, e altri 10.000 euro servono per la costruzione del carro. Tutto questo senza contare i materiali, le decorazioni, il lavoro e il tempo che ognuno di noi dedica. E con un premio di 4.000 euro per i vincitori… che cosa pensate si possa coprire?”.
La situazione si è sbloccata solo a metà ottobre, quando la Fondazione ha confermato ufficialmente lo svolgimento dell’edizione 2026 e ha liquidato i premi della scorsa. “Troppo tardi per poter iniziare un nuovo carro – osserva Rita –. A quel punto abbiamo deciso di partecipare come gruppo mascherato, mantenendo lo stesso entusiasmo e la stessa passione, ma con costi più sostenibili.”
“Lo facciamo per amore del Carnevale – aggiunge – ma non possiamo essere gli unici a sacrificarsi economicamente, soprattutto senza certezze.”
Nel suo post, Rita si rivolge anche a chi, in paese, ha criticato la decisione del gruppo:
“Prima di sparare sentenze, informatevi. Noi, come tanti altri gruppi, abbiamo solo chiesto chiarezza e rispetto per il lavoro che c’è dietro ogni carro. Quando parlate, collegate il cervello: ora sapete come stanno le cose.”
Infine, l’organizzatore ha voluto chiarire un ultimo punto: “Il percorso della sfilata non l’hanno cambiato i carri, ma la maggioranza dei gruppi e dei partecipanti. I carri restano tre, mentre i gruppi mascherati sono una ventina. Basta polemiche inutili.”
Nonostante le difficoltà, il gruppo Jamaicano promette di esserci anche nel 2026, seppur in una veste diversa. “Metteremo la stessa energia e lo stesso cuore di sempre – conclude Rita –. Perché il Carnevale civitonico è parte di noi, e nessun problema potrà spegnere la nostra voglia di far festa.”