VITERBO - Gli Istituti che attualmente risultano maggiormente carenti di personale di polizia penitenziaria sono Rebibbia ( -33% con circa - 258 unità), Velletri ( -27% con circa - 73 unità ), CR Rebibbia ( - 30% circa - 55 unità) , NC CC Rieti (- 32% con circa - 56 unità) , CC Viterbo 'N.Izzo' ( - 30% con - 98 unità) , CC Frosinone (-28% con circa - 81 unità); CC Regina Coeli ( - 25% circa con circa - 120 unità). A tracciare un quadro generale dell'ormai cronica carenza di personale penitenziario è Massimo Costantino, segretario generale Fns Cisl Lazio.
'Resta gravissima - annuncia - la situazione della carenza di personale di polizia penitenziaria nel distretto del Provveditorato del Lazio, Abruzzo e Molise: un dato preoccupante dato che solo nella regione Lazio la carenza è pari a - 900 unità'.
'Da segnalare aggiunge - che le ore di straordinario relative all'anno 2024 non ancora liquidate risultano essere regolarmente contabilizzate ma non pagate per esaurimento dei fondi disponibili e che le stesse, tuttavia, sono state accantonate in attesa della disponibilità delle risorse finanziarie da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, come previsto dal D.P.C.M. del 3 ottobre 2024. Critictà che si registrano anche per l'anno 2025 dove la situazione di difficoltà nel pagamento degli straordinari delle ore in eccedenza, richieste dall'amministrazione, effettuate nel primo semestre . Criticità che si registrano anche nel pagamento di missioni, restano inevase le richieste del personale dell'Istituto di Frosinone, sia appartenente al Nucleo Provinciale ed altri per missioni fuori regione. Anche nell'istituto Casal del Marmo- Roma c'è sovraffollamento, ci sono presenti oggi circa 56 minori di cui 6 donne, la carenza è di circa -10 unità di Polizia Penitenziaria. Mancano in particolare le unità nel ruolo ispettori e sovrintendenti. E' noto che il settore della giustizia minorile e' sotto pressione, con l'aumento della devianza giovanile e delle cosiddette baby gang, spesso legate alla criminalita' organizzata. Una situazione che richiede risposte urgenti e risorse specifiche.
'Apprendiamo - sottolinea ancora Costantino - che il 1 luglio 2025 è occorso l'ennesimo episodio di estrema violenza consumatosi all'interno di un Istituto Penale per i minorenni, dove a farne le spese sono stati due appartenenti al corpo di polizia penitenziaria in servizio presso l'IPM di Roma . Il detenuto si è scagliato contro i colleghi utilizzando una lametta, colpendo uno con tagli al braccio e l'altro con morsi alle gambe. Buoni Pasti non corrisposti da Febbraio 2025 a causa della mensa chiusa per lavori, da circa un anno'.
'Per la Fns Cisl Lazio - conclude - occorrono urgenti e radicali interventi perché il personale è stremato e così non si può continuare. Occorre, pertanto, migliorare la condizione di lavoro del personale che opera per l'amministrazione penitenziaria, per la giustizia minorile e di comunità, servono investimenti sulle strutture in cui insistono gli ambienti di lavoro spesso vetusti e privi di tutte le necessarie previsioni utili a garantire salubrità, sicurezza e igiene per chi ci lavora e per chi e' costretto a viverci per effetto delle sentenze penali che li riguardano. Dalle condizioni delle carceri si misura il grado di civiltà della nostra Repubblica ma non occorre dimenticare che chi opera nei penitenziari deve poter lavorare in serenità per risollevare il comparto c'è veramente tanto da fare mettere mano alla carenza degli organici, solo nel Lazio mancano 920 unità di Polizia Penitenziaria vi è necessità di rinnovare ed ammodernare molte carceri assai vecchie, del tutto inadeguate, creare spazi per il personale ed ausili tecnologici per migliorare il servizio. Per la Fns Cisl Lazio il sovraffollamento rende inaccettabili le condizioni di lavoro del personale penitenziario dove vi è la necessità e la priorità di una risposta concreta da parte di tutte le autorità competenti per quanto riguarda la carenza degli organici in essere e l'esigenza di rivedere la dotazione organica in ambito regionale di questi istituti interessati ad ampliamenti a Civitavecchia, Frosinone e Viterbo, perché solo superando il sovraffollamento si potrà tornare a controllare in maniera adeguata chi realmente deve stare in carcere ma vi è necessità di assicurare standard dignitosi per i detenuti, in linea con gli obiettivi costituzionali e con il rispetto dei diritti umani. Con il sovraffollamento non c'e rieducazione. Deve essere chiaro a tutti che il sovraffollamento comprime sia la sicurezza che il trattamento.
IL SEGRETARIO GENERALE FNS CISL LAZIO
F.to Massimo Costantino