ANNO 15 n° 120
Caprarola, riconfermata la Chiocciola Slow Food alla Trattoria del Cimino della famiglia Calistri
Un viaggio nel cuore della cucina autentica
Serena
06/11/2023 - 07:02
di Serena D'Ascanio

CAPRAROLA - La Trattoria del Cimino a Caprarola, riconfermata la Chiocciola, riconoscimento per eccellenza dello Slow Food e tra i massimi riconoscimenti anche tra le Premiate Trattorie Italiane.

Ha ricevuto dalla Slow Food anche il premio, new entry, del bere bene, unici nel Lazio, grazie alla selezione dei distillati e cocktails della bar lady Anna Fois.

Sono state quattro le chiocciole assegnate nella provincia di Viterbo, di cui una alla storica trattoria di Caprarola, in Via Filippo Nicolai. Locale pluricentenario, presente dal 1895, o forse più, dove nonna Giuditta, lavoratrice instancabile e donna lungimirante, ha fatto di questo posto una fraschetta, una tra le prime fraschette della Tuscia, punto di ritrovo per romani e non. Le trattorie hanno una lunga storia che risale a secoli fa. Originariamente, questi modesti ristoranti erano luoghi frequentati dai viaggiatori stanchi e dagli agricoltori locali in cerca di un pasto caldo, la loro atmosfera semplice e accogliente li ha resi luoghi di incontro per la comunità, dove le persone potevano condividere cibo, conversazione e storie di vita.

Con il susseguirsi delle generazioni è passata a nonna Angela, che insieme al figlio Colombo, l’hanno trasformata in Trattoria del Cimino, effettuando un passaggio fondamentale da fraschetta a osteria.

“La Trattoria del Cimino è gestita dalla mia famiglia, famiglia Calistri - come racconta Samuele, nipote della signora Angela e pluripremiato sommelier con oltre dieci anni di esperienza e curriculum nel settore, vincitore Ruinart challenge dove ha battuto il miglior sommelier d'Italia nel 2018, vincitore ambasciatore dello champagne e vincitore specialista vini nel Piemonte, all’interno del ristorante gestisce una cantina con oltre 750 etichette, nazionali e internazionali – Papà, Colombo Calistri è subentrato negli anni ’80 apportando delle modifiche essenziali ed elevando ancor di più la trattoria, insieme all’aiuto sostanziale in cucina di una donna Maria Assunta Stacchiotti: mia mamma. Nulla è stato lasciato al caso, mia mamma, nonostante fosse bravissima nell’arte culinaria, negli anni ’90 ha eseguito dei corsi performanti con lo chef Anthony Genovese, 2 volte Stella Michelin e con lo chef Lucio Pompili.”

Ciò che rende la Trattoria del Cimino così speciale è la passione che i proprietari mettono nella preparazione dei piatti. Ogni ricetta è tramandata di generazione in generazione, rivisitandola anche in chiave moderna, preservando i segreti e le tradizioni familiari. La cucina è vista come un'arte, e ogni piatto è un'opera d'amore, realizzata con ingredienti freschi, locali e ricercati.

Questo ristorante, noto per la sua cucina casalinga e l'atmosfera accogliente, ha guadagnato una reputazione di eccellenza. La loro dedizione alla tradizione culinaria italiana e l'uso di ingredienti locali di alta qualità li hanno resi destinazione ambita per i buongustai. L'atmosfera nell’entrare è un'altra caratteristica che ne rende un'esperienza indimenticabile. I tavoli sono disposti in modo che le persone possano condividere il loro pasto con amici e familiari. La devozione alla convivialità è evidente, con sorrisi calorosi e un servizio accogliente che fa sentire gli ospiti come a casa.




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