CAPRANICA – In via Manzoni e in viale Europa, la sicurezza stradale è diventata una questione di equilibrio e, talvolta, di fortuna. I residenti parlano di “nuova frontiera della sopravvivenza urbana”, tra tombini rotti e buche segnalate con soluzioni di emergenza dal sapore artigianale.
In via Manzoni, ad esempio, un tombino danneggiato è stato transennato con il classico nastro bianco e rosso, ormai simbolo di pericolo in molte città italiane. La scena, commentano i cittadini con amara ironia, “ricorda una maratona più che una strada comunale”, dove chi riesce a evitarlo meriterebbe quasi una medaglia.
In viale Europa, invece, il problema è stato affrontato con un approccio più “creativo”: una tavola di legno copre provvisoriamente la buca, a testimonianza dell’ingegno e della praticità di chi non vuole attendere troppo un intervento risolutivo.
Non è chiaro se si tratti di una strategia di risparmio o di un esperimento di “urban design spontaneo”, ma una cosa è certa: il tema della manutenzione e della sicurezza urbana a Capranica resta aperto.
I cittadini auspicano un intervento rapido da parte degli uffici competenti, affinché le vie principali del paese tornino a essere percorribili senza rischi – e senza dover trasformare ogni passeggiata in una prova a ostacoli.
L'ironia di Massimo Petrosini, cittadino molto attento alle problematiche del paese, spiega in modo chiaro la situazione:
'Capranica, via Manzoni e viale Europa: la nuova frontiera della sicurezza urbana.
Due stili, un solo obiettivo: sopravvivere ai tombini rotti.
In via Manzoni abbiamo lo stile maratona, con tanto di nastro bianco e rosso: manca solo il podio e la medaglia per chi riesce a saltarlo senza cadere.
In viale Europa, invece, si punta sul metodo artigianale, tavola di legno a coprire il buco come nelle migliori tradizioni del fai-da-te.
Non sappiamo se questa sia una strategia di risparmio creativo o un esperimento di urban design sperimentale, ma una cosa è certa: l'ingegno locale non manca mai.
Magari un giorno vedremo delegazioni da altre città venire a studiare il 'modello Capranica', simbolo di un'Italia che non si ferma... anche se inciampa'.